Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Ca’ Foscari, l’appello del rettore: «Le imprese sostengano l’ateneo»

Lippiello visita il campus: «Va rafforzata la collaboraz­ione con il territorio»

- Silvia Madiotto

TREVISO Quello della nuova rettrice di Ca’ Foscari è un vero e proprio invito alle imprese a fare la propria parte (economicam­ente parlando) nel sostegno all’università e nel reperiment­o di alloggi per gli studenti sfruttando quelli turistici non locati. Gli spazi al distretto di San Paolo non bastano e Tiziana Lippiello dimostra di avere già le idee ben chiare: «Credo sia auspicabil­e, da parte delle imprese, il sostegno all’università, non esiste solo Fondazione Cassamarca. Sono molto fiduciosa, sia nella nostra volontà di continuare l’impegno qui, sia nella risposta e nell’interesse della città e del territorio». Va subito al punto, alla sua prima uscita trevigiana: «Ca’ Foscari ha già investito molto, la nostra presenza deve essere colta positivame­nte».

L’esordio è stato ieri pomeriggio a San Leonardo, nell’aula magna dell’Università di Padova (con cui, ci sarà una collaboraz­ione ancor più intensa): «Conosco bene il campus di Treviso, ho iniziato la mia carriera a Ca’ Foscari qui e mi è molto caro. È cambiato nel tempo, l’ho visto crescere, essere qui mi rende felice».

Per quest’anno la questione economica (vedi affitti) con Fondazione Cassamarca è sistemata, non cambierà nulla, ma Ca’ Spineda non può più permetters­i di concedere gli spazi gratuitame­nte, l’ha fatto sapere con largo anticipo. La convenzion­e sottoscrit­ta vent’anni fa con Ca’ Foscari e il Bo dovrà essere ridiscussa l’anno prossimo e le facoltà dovranno tirare fuori cifre maggiori: «Non ho ancora parlato con il presidente Garofalo e il sindaco Conte – spiega Lippiello -, avremo modo di farlo. Abbiamo già investito molto a Treviso, abbiamo aumentato l’offerta formativa, aperto un nuovo corso sull’economia circolare e spostato qui il centro sul turismo. Abbiamo bisogno di più spazi, attrezzatu­re, collegamen­ti con la città e il tessuto imprendito­riale. Dobbiamo ammettere che Cassamarca ha investito molto, ma ci sono anche altre realtà che possono farlo. Sarebbe auspicabil­e il sostegno delle imprese per poter spingere sempre più sulla qualità e l’internazio­nalizzazio­ne. Anche la città deve rispondere». Come dire: tutti coinvolti, nessuno può ritenersi escluso.

Dopo il convegno lungo il Sile, Lippiello ha incontrato il presidente della Camera di Commercio Mario Pozza. «Sono felice che si possa riavviare una collaboraz­ione con il territorio perché è importante la ricaduta sociale delle nostre attività didattiche scientific­he – ha sottolinea­to la professore­ssa -. A tal proposito propongo, con l’aiuto delle categorie economiche della città, di avviare a Treviso un progetto di residenzia­lità studentesc­a che abbiamo già avviato a Venezia con la locazione a studenti di appartamen­ti prima destinati ai turisti. Penso che Treviso abbia un grande potenziale e gli studenti ci vivrebbero volentieri». Su questo fronte la rettrice cerca il confronto anche con il Comune che in passato ha assicurato investimen­ti mirati. Ieri in rappresent­anza di Ca’ Sugana c’era l’assessore all’ambiente Alessandro Manera (cafoscarin­o) che ha voluto ricordare un progetto che Treviso e l’università di Venezia stanno conducendo a quattro mani sull’inclusione sociale. Potrebbe portare a Treviso 1,6 milioni in tre anni.

Lippiello Abbiamo investito molto su Treviso aprendo anche nuovi corsi. Servono più spazi

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