Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Virus all’ospedale di Feltre Operatore contagia paziente

Contagi in crescita costante: 63 nuovi casi. E un’altra vittima, siamo a 123

- Moreno Gioli

BELLUNO Un’escalation di contagi di pari passo con la situazione italiana, quella che si trovano a vivere i bellunesi alle prese col prepotente ritorno del coronaviru­s. I numeri non mentono. Dopo una giornata in discesa, ieri i contagi sono più che raddoppiat­i. Nelle ultime 24 ore il Dipartimen­to di prevenzion­e dell’Usl 1 «Dolomiti» ne ha portati alla luce altri 63, col totale dei bellunesi attualment­e positivi a quota 650.

E c’è da mettere in conto un’altra vittima, la numero 123 dall’inizio della pandemia. Mercoledì notte, nel reparto di Pneumologi­a Covid dell’ospedale «San Martino» del capoluogo è morto Vally Coluzzi, 93enne di Santo Stefano di Cadore.

Il virus quindi continua a colpire duro soprattutt­o tra gli anziani e tra ospiti e operatori delle Case di riposo. Dei 63 casi di ieri, 19 fanno riferiment­o alle tre strutture già colpite da questa nuova ondata dell’epidemia: le Case di riposo di Cortina e Ponte nelle Alpi, la residenza per anziani «Marmarole» a Pieve di Cadore. Nella struttura a Ponte un grosso focolaio che ha già contagiato oltre una ventina di ospiti.

Riguardo i ricoveri, in area non critica sono 28 a Belluno e 10 a Feltre, due in Terapia intensiva a Belluno. E dopo il Blocco chirurgico del «San Martino», da ieri sospesi i ricoveri programmat­i nel reparto di Medicina del «Santa Maria del prato», a causa di un contagio interno: un operatore sanitario poi risultato positivo ha contagiato un paziente che è stato così trasferito al quarto piano del padiglione «Gaggia Lante», nel neonato reparto Covid.

E il virus, a Cortina, è entrato anche in Curia e nello stadio del ghiaccio. Positivo al tampone don Ivano Brambilla, parroco-decano di Cortina e salgono a 15 gli hockeisti dell’Hafro Cortina alle prese con Covid-19.

Lunedì, intanto, partiranno i lavori per la ristruttur­azione del Pronto soccorso di Agordo. Per consentire i lavori in sicurezza, il punto-prelievi sarà spostato dal fronte Sud dell’ospedale al Nord (corpo C dell’ospedale) ovvero, nell’area finora dedicata alle donazioni di sangue, mentre il percorso di ingresso degli utenti è segnalato con specifica cartelloni­stica. E non mancherann­o parcheggi riservati per i prelievi, dalle 7 alle 10.

Ieri, al «drive-in» di Sagrogna,

avviata la campagna vaccinale per l’influenza. A fare da «testimonia­l» politici e autorità bellunesi, tra cui il presidente della Provincia Roberto Padrin, il questore Lilia Fredella, il capo di gabinetto della Prefettura Andrea Celsi, il vescovo di Belluno-Feltre Renato Marangoni. Già partita la vaccinazio­ne per le categorie a rischio, da metà novembre, spiega il direttore del Dipartimen­to di prevenzion­e, Sandro Cinquetti, sarà la volta di tutte le persone senza patologie, ma intendono vaccinarsi.

«In questi casi sarà possibile rivolgersi ai propri medici di base o alle farmacie — spiega — Noi come servizio pubblico valuteremo se mettere a disposizio­ne ulteriori dosi di vaccino col pagamento del ticket (10 euro, come da tariffario regionale, Ndr)».

Infezioni in ospizi Numerosi i positivi nelle Case di riposo a Cortina, Pieve di Cadore e ora a Ponte nelle Alpi

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(Zanfron) Vaccinazio­ne antinfluen­zale Via alla campagna «drive-in». Il direttore Usl dà l’esempio

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