Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Derby col Trento, protesta animalista
La motivazione: «Nelle due province la vita degli animali non vale nulla»
BELLUNO «Lo sport non cancella l’odore». Questo il titolo della singolare forma di protesta che domenica metteranno in campo (è proprio il caso di dirlo) gli attivisti di «Centopercentoanimalisti». L’occasione, d’altra parte, è più unica che rara per prendere i classici «due piccioni con una fava». Alle 15, allo Stadio Polisportivo del capoluogo, il Belluno di mister Lauria affronterà il Trento nella sentitissima sfida del campionato di Serie D.
Quasi un derby, delle Dolomiti precisamente. Anche per gli animalisti, che si raduneranno in Piazzale Resistenza, proprio davanti ai cancelli dello stadio, per far sentire la loro voce contro due «squadre che rappresentano due province nelle quali la vita degli animali liberi non vale nulla», come si legge nel manifesto che invita alla mobilitazione.
«Nel lager del Casteller (in Trentino, Ndr) — scrivono gli attivisti — Tre orsi detenuti stanno impazzendo. Belluno ha programmato lo sterminio di migliaia di cervi, senza neppure la scusa della pericolosità: solo per la “gioia” dei cacciatori. E marmotte, caprioli e cinghiali vengono quotidianamente assassinati, mentre animali protetti (come le aquile) vengono uccisi dai bracconieri, cacciatori che non pagano la licenza».
Da qui la richiesta alla Questura di Belluno (che ha dato l’ok) di poter manifestare davanti allo stadio.
Intanto l’altra notte hanno tappezzato le entrate delle tribune (come i cassonetti della raccolta differenziata) con decine di manifesti di protesta.
E per evitare problemi il Comune ha deciso il divieto di sosta, con rimozione forzata dei veicoli, in Piazzale della Resistenza in sette stalli sul lato sinistro fronte stadio, dalle ore 12 alle 18 di domenica.
La protesta domenica Gli attivisti: «Squadre di terre dove c’è un lager per gli orsi e si amplia la caccia ai cervi»