Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Virus, ancora boom di contagi Cortina, alt a messe e hockey nuova area degenze all’Usl
Il bollettino quotidiano preoccupa. Tre ricoveri in terapia intensiva
BELLUNO Morti, focolai di ritorno, ospedali in subbuglio. La seconda ondata di contagio in provincia di Belluno non risparmia nulla e nessuno e non accenna a diminuire. Nelle ultime 24 ore le analisi dei tamponi hanno fatto emergere altre 62 positività Covid. Quasi la metà (26), fanno riferimento alla parte alta della provincia, il triangolo Comelico – Cadore – Ampezzano che è l’epicentro del contagio dall’inizio del ritorno del virus.
Gli altri casi, infatti, sparsi in tutto il resto della provincia, sono meno preoccupanti perché, come conferma l’Usl 1, si tratta di singoli casi isolati e non fanno parte di nuovi focolai. Va messo purtroppo in conto una nuova vittima. Nel reparto di Pneumologia Covid del San Martino di Belluno, nella tarda serata di giovedì è deceduto un paziente covid positivo di 84 anni. Le persone attualmente ricoverate, invece, sono 28 in area non critica a Belluno, 15 a Feltre e 3 in terapia intensiva a Belluno.
E il ritorno del coronavirus sta obbligando la direzione dell’Usl1 a riorganizzare gli spazi, in funzione dei casi positivi che man mano vengono alla luce in corsia. Al «San Martino» di Belluno è in corso di attivazione un’ulteriore area di degenza a bassa intensità covid al terzo piano del blocco medico, che si aggiunge all’attuale area sub intensiva operativa nei reparti di Malattie infettive e Pneumologia Covid, mentre le unità operative di Geriatria, Oncologia e Pneumologia non Covid sono state trasferite al 3° piano del blocco chirurgico lato est.
Riorganizzazione forzata anche all’ospedale di Pieve di Cadore, dove sono temporaneamente sospesi i ricoveri nel reparto di Medicina. Resta alta l’attenzione anche nelle case di riposo di Cortina, Pieve di Cadore e Ponte nelle Alpi, dove il coronavirus è entrato nei giorni scorsi e dove ieri si sono registrati complessivamente 11 casi positivi tra ospiti e operatori.
Intanto continua a salire il numero dei tamponi positivi a Cortina d’Ampezzo. A far salire i numeri, oltre al focolaio alla casa di riposo con oltre 93 contagi e 6 decessi registrati, c’è la situazione della Sportivi Ghiaccio Cortina con la sua squadra Hockey, che conta 15 positivi e 11 negativi. «È quel che è successo anche alla squadra dell’Asiago una ventina di giorni fa. Abbiamo sospeso l’attività fino a fine mese e poi a seguito di altro tampone potremo vedere chi potrà ricominciare gli allenamenti. Attualmente – fa sapere Jacopo Bernardi, vice presidente dell’Hockey Cortina – siamo in attesa di indicazione da parte dell’Ulss, ma siamo pronti a ripartire».
Positivo anche il parroco decano di Cortina don Ivano Brambilla, che ha eseguito un primo test un paio di giorni fa a seguito di mal di testa e qualche linea di febbre. «Ho poi rifatto il test al drive in di Tai di Cadore che ha riconfermato la mia situazione. Fortunatamente non sto particolarmente male. Di tutta questa situazione che stiamo vivendo – ha fatto sapere don Ivano – ci tengo a dire una cosa: la preoccupazione è sana, perché ci fa vivere stando più attenti alle nostre azioni; la paura però non lo è. Ognuno di noi è chiamato ad attenersi alle regole indicate per il contenimento in ottica di rispetto».
Intanto sospese tutte le celebrazioni delle messe dei giorni feriali, mentre restano confermate, con l’ausilio di preti della diocesi di Belluno Feltre, quelle festive, del sabato e della domenica.