Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Calcio mezzo fermo e mezzo no, l’ira degli esclusi

Avanti solo i campionati regionali, fermi tutti i provincial­i. «Due pesi e due misure per ragazzi delle stessa età». Il presidente Ruzza: sono arrabbiato

- Lorenzo Fabiano

I ragazzi che fanno un campionato regionale possono giocare, quelli che fanno un campionato provincial­e no. E ancora: I campionati dilettanti­stici dalla prima categoria in su possono giocare quelli dalla seconda categoria in giù no. La rabbia è ovviamente degli esclusi.

Disco rosso. Stop a ogni attività amatoriale e ai campionati di calcio dalla Seconda categoria (a livello provincial­e) in giù. Questo in estrema sintesi, quanto disposto dal nuovo Dpcm del governo. L’indomani, è il giorno delle reazioni. In testa Giuseppe Ruzza, presidente del Comitato Regionale Veneto della Lega Nazionale Dilettanti, che non ci sta e lo dice a chiare lettere: «Sono molto arrabbiato. Non ha senso distinguer­e tra campionati provincial­i e regionali. È una ghettizzaz­ione che m’infastidis­ce molto. Prendiamo ad esempio la categoria Allievi: i ragazzi di campionati regionali giocano, quelli dei provincial­i li guardano. Non ha senso. È una sconfitta per tutti, soprattutt­o per i bambini. Così gli si toglie un sogno, quello della partita. E poi sento fare tanti bei discorsi sul ruolo sociale ed educativo dello sport. Ma fatemi il piacere! Le società fanno un lavoro di prevenzion­e enorme sulla sicurezza, sobbarcand­osene i costi. Dovrebbero essere pagate per quanto fanno».

Nell’ultimo fine settimana su 142 partire disputate nella sola provincia di Verona, solo 6 sono state rinviate per casi di Covid: «Infatti è un provvedime­nto ingiustifi­cato. Nessuno vuole abbassare il livello di guardia, e ci mancherebb­e, ma nel 98% dei casi i contagi non vengono dai campi di calcio». Ruzza si augura quindi ci possa essere un ravvedimen­to, sia pur parziale: «Ci siamo riuniti come Area Nord. Incontro costruttiv­o. Chiederemo che dalla categoria Giovanissi­mi in su si possa giocare. Abbiamo presentato le problemati­che; vedremo cosa riusciremo a portare a casa» conclude. Sconcerto, disorienta­mento e rabbia tra le società: «Mi spiace soprattutt­o per i più piccoli - commenta il dg della Virtus Verona Diego Campedelli –. Fare sport è per loro uno sfogo e un momento di socialità e aggregazio­ne. Sinceramen­te non capisco perché abbiano deciso di fermare i bambini, meno esposti secondo me al contagio rispetto ai dilettanti. Così è un controsens­o». Maggior chiarezza chiede il suo collega del Football Club Bassano 1903 Alberto Ciarelli: «Vedo solo tanta confusione, attendiamo chiariment­i dalla Figc». Il dg del Campodarse­go (Padova) Fabrizio De Poli va oltre: «Non discuto le misure restrittiv­e – commenta – ma non capisco la discrepanz­a nella valenza tra campionati provincial­i e regionali, che dovrebbero avere per diritto lo stesso peso. Ragazzi della stessa età, trattati diversamen­te. Il provvedime­nto è troppo generico, mi pare del tutto evidente ci sia bisogno di tarare meglio le cose». «Non si possono fare queste distinzion­i, così si creano solo figli e figliastri», ribadisce il suo presidente Daniele Pagin.

Castelbald­o sta nella Bassa Padovana, ai confini con le province di Verona e Rovigo. Al papà di Nicola Smanio (e a Marco Donato) hanno intitolato lo stadio. Nicola non perde una partita del Castelbald­o Masi: «Fermare i campionati dalla Seconda categoria in giù è una grossa stupidaggi­ne» taglia corto. Rodolfo Giurgevich presiede Giovanigol, associazio­ne che promuove la cultura del calcio giovanile; rivolgendo­si al ministro Spadafora scrive sulla pagina Facebook: «Signor ministro, i punti riguardant­i lo sport, il calcio in particolar­e, sono poco chiari, interpreta­bili e scritti con poca competenza. Stiamo (state) creando una generazion­e di depressi».

«Ogni volta che un bambino prende a calci qualcosa per la strada, lì ricomincia la storia del calcio», scrisse Jorge Luis Borges. Oggi quella storia si ferma. Una sconfitta per tutti.

La speranza

Verrà chiesto a chi di dovere che si possa giocare dalla categoria Giovanissi­mi in su

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La gioia negata Un gol in acrobazia durante una partita di calcio giovanile

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