Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Auto e moto d’epoca, passione su due ruote
Padova Torna il salone dedicato alle vetture classiche: appuntamento in Fiera da giovedì a domenica. Baccaglini: «L’edizione non era scontata». Mostre e collezionismo
PADOVA Semaforo verde per Auto e Moto d’Epoca. Dopo le preoccupazioni in vista dell’ultimo Dpcm, il salone internazionale dedicato agli amanti delle auto classiche è confermato: da giovedì fino a domenica a Padova.
Semaforo verde per Auto e Moto d’Epoca. Dopo le preoccupazioni in vista dell’ultimo Dpcm, il salone internazionale dedicato agli amanti delle auto classiche è confermato e pronto a scattare, giovedì (fino a domenica), dai blocchi di partenza della Fiera di Padova (info autoemotodepoca.com). «Un’edizione così non era scontata quest’anno – ha commentato l’organizzatore Mario Carlo Baccaglini - ma è proprio questa la magia di Auto e Moto d’Epoca: con la passione alla guida non ci sono risultati impossibili».
Il fulcro del salone, che ogni anno attira collezionisti e appassionati da tutto il globo, si conferma il mercato delle auto che, tra dealer specializzati e privati, riesce a coprire tutto il mondo della storia e della cultura dei motori. Dalle auto classiche alle instant-classic, passando per le vetture che hanno rivoluzionato il settore e a quelle che hanno fatto sognare generazioni di guidatori. E ancora, tra i padiglioni di una fiera gestita in tutta sicurezza, si potranno trovare ricambi e «automobilia», dalle vecchie targhe ai libretti del secolo scorso, passando per cruscotti, volanti, contachilometri, spinterogeni, bulloni, cerchi e insegne. Faranno poi battere fortissimo il cuore degli appassionati le tre mostre organizzate per l’edizione 2020. Si inizia con «L’ordinario diventa straordinario», la mostra organizzata insieme ad Aci
Storico (Padiglione 3) che raccoglie dieci modelli unici, prototipi da corsa e bolidi da record con un grande denominatore comune: sono tutte auto modellate dal genio e dalla passione italiana per i motori. Ci sarà il Bisiluro Tarf di Piero Taruffi, il Nibbio di Lurani, la D46 che Nuvolari guidò in corsa senza volante e altre auto che l’estro degli artigiani italiani del dopoguerra ha trasformato in fuoriserie. Dedicata alle moto sportive, invece, la mostra «L’uomo che