Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Viola: Dpcm ok Rigoli: il quadro cambia in fretta
VENEZIA «Il governo ha fatto tutto il possibile. Magari poteva intervenire anche sui trasporti e rendere obbligatorie la percentuale del 75% dello smart working e la didattica universitaria a distanza, ma l’impianto dell’ultimo decreto è credibile». È la riflessione della professoressa Antonella Viola, immunologa, docente di Patologia Generale all’Università di Padova e direttore scientifico dell’Istituto di ricerca pediatrica «Città della Speranza». «Giuste le regole per ristoranti e bar, efficace l’organizzazione della scuola, che sarebbe bene organizzasse l’attività nell’intero arco della giornata, per ottenere una ricaduta reale sul traffico, però adesso ci vogliono i controlli — avverte la scienziata —. Si possono imporre tutte le regole del mondo, ma sono inutili se nessuno le fa rispettare. E questi paletti sono gli unici che il governo poteva decretare senza arrivare ad un nuovo lockdown generale, impensabile dal punto di vista economico, sociale e anche psicologico. Non ce lo possiamo permettere, si perderebbero altri posti di lavoro, col rischio di vedere aumentare i suicidi e la depressione, oltre a obesità e malattie cardiovascolari. Problemi legati pure alla ventilata chiusura delle palestre per fortuna non avvenuta (hanno una settimana di tempo per mettersi a regime con le misure anti-Covid, ndr) e che ci trascineremmo dietro per anni». Meglio allora l’opzione concessa ai sindaci di ricorrere al coprifuoco dopo le 21 nelle strade e piazze più affollate. «Può essere un buon compromesso — chiude Viola — non siamo nella situazione di marzo, quando avevamo dieci volte i contagi di adesso e non eravamo preparati ad affrontarli».
Preoccupato invece il professor Andrea Crisanti, direttore della Microbiologia di Padova: «È saltato il sistema di tracciamento dei contatti dei soggetti colpiti dal virus: le misure di contenimento sono inutili senza un sistema che mantenga basso il numero dei casi. Ero stato ottimista a prevedere un lockdown per Natale, se continua così ci arriveremo molto prima». «Il quadro cambia di giorno in giorno — spiega il dottor Roberto Rigoli, coordinatore delle 14 Microbiologie del Veneto — oggi i positivi al Covid-19 sono tanti e hanno un’elevata carica virale, a giugno non rilevata. Stiamo avviando uno studio con l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie per capire se i sintomi più gravi corrispondano a mutazioni del virus. Abbiamo infatti appurato che in Veneto ne circolano ceppi diversi».