Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Antica Osteria Al Forno Sapori e pagine di storia
«Attigua a questa casa d’angolo era l’osteria che portava il nome di “Antica Trattoria Piol”. Era un piccolo edificio malandato ma pittoresco e romantico (...) Sulla porta dell’osteria era stata attaccata una tabella di cartone coll’iscrizione ungherese: Orszoba (Corpo di guardia)». Ad immergerci nel clima dell’invasione delle terre venete da parte delle armate austro-ungariche e tedesche dopo la disfatta di Caporetto, è Lajos Zilahy, grande scrittore ungherese, a lungo attivo negli Stati Uniti. La citazione è tratta dal suo appassionante romanzo Il disertore. Vi si descrive il bel borgo di Refrontolo, adagiato tra le colline trevigiane, nel dramma di quei giorni. Oggi la locanda ha cambiato insegna, si chiama Antica Osteria Al Forno (Viale degli Alpini 15, tel. 0438/894496) ma la famiglia Piol è ancora lì. Mario e Rosita gestiscono un locale d’antica eleganza, con all’interno un bel fogolar e all’esterno un giardinetto estivo veramente tanto carino. I piatti rappresentano al meglio le tradizioni locali, con qualche apertura ad innovazioni mai sguaiate. Dopo un piatto di buonissima Soppressa locale ed un assaggio di Lumache con polenta, ho degustato ottimi Bigoli al ragù d’anatra e degli interessanti Gnocchi con peruch (così viene chiamato lo spinacio selvatico nel bellunese e nell’Alta Marca) prima di passare alla celebre griglia dei Piol. La costata di Scottona locale era a dir poco squisita (giova ricordare ancora una volta che la Scottona non è né una razza né un taglio ma una manza d’età compresa tra i 15 e 22 mesi che non ha ancora partorito) e altrettanto buona la Faraona arrosta. Una delicata crostata, accompagnata dal prezioso Marzemino locale (un passito che non ha nulla a che vedere con l’omonimo rosso trentino) ha concluso il bel pranzo al quale è seguita una visita al vicino, suggestivo, Molinetto della Croda.