Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Comunali, entrambi i poli pieni di spine
Nel capoluogo il centrodestra stretto su De Pellegrin candidato sindaco che però non vuole Fd’I Il centrosinistra ha quattro papabili: De Menech, Olivotto, Vignato e Visalli. A Feltre meno caos
BELLUNO Sarà una campagna elettorale particolarmente lunga quella che porterà il capoluogo e Feltre al cambio di amministrazione comunale. In primavera scadrà il secondo mandato per i sindaci uscenti, Jacopo Massaro e Paolo Perenzin, che non potranno ricandidarsi.
Per il via ufficiale alle ostilità occorrerà però, con tutta probabilità, aspettare ancora qualche settimana. Sembra ormai certo che il decreto governativo che fisserà le prossime elezioni amministrative non sarà varato prima di marzo. E, calcolando che per legge dal decreto alla data del primo turno devono passare almeno 60 giorni, l’obiettivo va puntato almeno verso la metà di giugno.
Ma questo non significa che le biglie siano ferme. Tutt’altro: liste civiche, movimenti e partiti politici stanno lavorando ormai da tempo sottotraccia. Le bocche, naturalmente, sono ben cucite, ma le città sono piccole e le voci girano, con sempre minor controllo.
Più definita sembra la partita a Feltre. Perché l’attuale maggioranza è unita e può contare su almeno due nomi in grado di raccogliere il testimone da Perenzin. Da una parte Alessandro Del Bianco, attuale vicesindaco e assessore a Turismo e Cultura, sostenuto dal Pd. Dall’altra Adis Zatta, attuale assessore ai Lavori pubblici e capace di un ottimo exploit (oltre 2.100 preferenze personali) alle elezioni regionali del 2020. Contro di loro il centrodestra cerca un nome capace di unire. Vanno forte i nomi di due ex direttori generali dell’Usl: Bortolo Simoni e Adriano Rasi Caldogno.
Più fluida la situazione nel capoluogo. Dove, al contrario di Feltre, sembra essere il centrodestra il più vicino a trovare la quadra attorno ad un nome forte. Che dovrebbe essere quello dell’ex campione paralimpico nel tiro con l’arco e con la carabina, Oscar De Pellegrin (foto accanto al titolo). La sua candidatura sembra aver messo d’accordo tutti o quasi: lo sosterrebbero le attuali tre liste civiche (riunite in federazione), Forza Italia e la Lega.
Resta ai margini — per ora — Fratelli d’Italia, pare per un veto posto dallo stesso De Pellegrin. Una mossa rischiosa: il partito rappresentato in provincia dal senatore nonché sindaco di Calalzo, Luca De Carlo, è in fortissima ascesa sul fronte dei consensi.
Ancora in alto mare la situazione nel centro-sinistra. Al contrario di Feltre, l’attuale maggioranza non è unita, tutt’altro: le spinte centrifughe sono molte, nonostante i tentativi di trovare l’accordo attorno a un candidato unico.
Sarà sicuramente della partita l’ex amministratore di «Bim Gsp», Giuseppe Vignato, che starebbe già formando la squadra. Ma sul suo nome pende il veto di una parte dell’attuale maggioranza, quella capeggiata dal presidente del consiglio comunale, Francesco Rasera Berna, che vorrebbe puntare sull’attuale vicesindaco Lucia Olivotto.
E poi c’è il Pd, che può contare su due nomi «pesanti» come il deputato Roger De Menech e l’ex assessore provinciale (ora comunale a Feltre) Irma Visalli. Mentre quest’ultima sembra essere la più conosciuta, almeno da quanto traspare da un fantomatico sondaggio commissionato ad hoc, l’ex sindaco di Ponte nelle Alpi riceve l’investitura da parte di Mario Svaluto Moreolo, «grande vecchio» della politica bellunese e presidente del circolo Pd dell’Oltrardo. «Sarebbe un nome buono, capace di elevare il livello dell’amministrazione» chiarisce Svaluto Moreolo.