Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Speedline, la via degli incentivi per favorire il rilancio
VENEZIA Investimenti favoriti dagli incentivi inseriti nella Finanziaria. Ma anche la possibilità di sfruttare i contratti di sviluppo come strumento per sostenere l’azienda, eventualmente anche sul fronte liquidità. Anche perché, come ha ribadito ieri il presidente di Confindustria Venezia Rovigo, Vincenzo Marinese, «siamo in piena crisi, è vero, ma passerà. E intanto noi dobbiamo far tutto quel che possiamo per non perdere pezzi del nostro territorio».
Sono più d’una le possibilità che si potrebbero valutare per la Speedline di Santa Maria di Sala, l’azienda da 605 dipendenti - la più grande del Veneziano, Fincantieri esclusa che ora dovrà discutere il suo futuro al tavolo di crisi dell’assessorato veneto al Lavoro. L’altro ieri, all’incontro convocato dal ministero dello Sviluppo economico, la proprietà svizzera ha accettato di ritirare la decisione di chiudere entro la fine di quest’anno. L’amministratore delegato di Ronal, Oliver Brauner, lo ha fatto, ma sottolineando come lo stabilimento perda un milione di euro al mese, a causa della crisi generalizzata dell’auto. Rivedere la scelta di chiudere tutto, quindi, ma a patto di trovare nuove forme di rilancio per l’azienda di Tabina. «Sono comunque molto prudente, la proprietà ha dato un grande segnale distensivo, nel corso di quella che è stata una trattativa difficile. In un confronto aspro, il territorio s’è fatto trovare compatto a difesa di una produzione che riguarda tante persone, tante famiglie, ma che è anche un know-how proprio - ha rimarcato Marinese -. Ora dobbiamo mettere in campo tutte le risorse che abbiamo per permettere all’azienda di essere competitiva, anche sul piano europeo. Se vorrà fare investimenti, ci sono incentivi importanti, così come sull’ effi ci ent amento del sistema produttivo ».
Fonti governative suggeriscono che sul tavolo regionale potrebbero anche arrivare i contratti di sviluppo, ovvero il principale strumento agevolativo a disposizione del Mise per sostenere direttamente programmi di investimento produttivi strategici e innovativi di grandi dimensioni - minimo 20 milioni di euro; sarebbe invece da escludere un ingresso dello Stato in Speedline. Intanto fuori dallo stabilimento i dipendenti mantengono il presidio, in vista dell’assemblea sindacale di domani: la distensione del clima vale anche per il picchetto ai cancelli, che dovrebbe lasciar passare sempre più Tir in uscita con la merce, facendo così anche decadere la cassa integrazione chiesta per motivi di sicurezza a causa del sovraccarico dei magazzini.