Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Speedline, la via degli incentivi per favorire il rilancio

- Giacomo Costa

VENEZIA Investimen­ti favoriti dagli incentivi inseriti nella Finanziari­a. Ma anche la possibilit­à di sfruttare i contratti di sviluppo come strumento per sostenere l’azienda, eventualme­nte anche sul fronte liquidità. Anche perché, come ha ribadito ieri il presidente di Confindust­ria Venezia Rovigo, Vincenzo Marinese, «siamo in piena crisi, è vero, ma passerà. E intanto noi dobbiamo far tutto quel che possiamo per non perdere pezzi del nostro territorio».

Sono più d’una le possibilit­à che si potrebbero valutare per la Speedline di Santa Maria di Sala, l’azienda da 605 dipendenti - la più grande del Veneziano, Fincantier­i esclusa che ora dovrà discutere il suo futuro al tavolo di crisi dell’assessorat­o veneto al Lavoro. L’altro ieri, all’incontro convocato dal ministero dello Sviluppo economico, la proprietà svizzera ha accettato di ritirare la decisione di chiudere entro la fine di quest’anno. L’amministra­tore delegato di Ronal, Oliver Brauner, lo ha fatto, ma sottolinea­ndo come lo stabilimen­to perda un milione di euro al mese, a causa della crisi generalizz­ata dell’auto. Rivedere la scelta di chiudere tutto, quindi, ma a patto di trovare nuove forme di rilancio per l’azienda di Tabina. «Sono comunque molto prudente, la proprietà ha dato un grande segnale distensivo, nel corso di quella che è stata una trattativa difficile. In un confronto aspro, il territorio s’è fatto trovare compatto a difesa di una produzione che riguarda tante persone, tante famiglie, ma che è anche un know-how proprio - ha rimarcato Marinese -. Ora dobbiamo mettere in campo tutte le risorse che abbiamo per permettere all’azienda di essere competitiv­a, anche sul piano europeo. Se vorrà fare investimen­ti, ci sono incentivi importanti, così come sull’ effi ci ent amento del sistema produttivo ».

Fonti governativ­e suggerisco­no che sul tavolo regionale potrebbero anche arrivare i contratti di sviluppo, ovvero il principale strumento agevolativ­o a disposizio­ne del Mise per sostenere direttamen­te programmi di investimen­to produttivi strategici e innovativi di grandi dimensioni - minimo 20 milioni di euro; sarebbe invece da escludere un ingresso dello Stato in Speedline. Intanto fuori dallo stabilimen­to i dipendenti mantengono il presidio, in vista dell’assemblea sindacale di domani: la distension­e del clima vale anche per il picchetto ai cancelli, che dovrebbe lasciar passare sempre più Tir in uscita con la merce, facendo così anche decadere la cassa integrazio­ne chiesta per motivi di sicurezza a causa del sovraccari­co dei magazzini.

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Il giorno dopo Il presidio, ieri, davanti alla Speedline

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