Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Starlight room», le Regole d’Ampezzo vanno all’attacco

Il segretario Lorenzi: «Occupazion­e predatoria e abusiva del territorio»

- Ugo Cennamo

Un esempio di «atteggiame­nto predatorio nei confronti del territorio senza rispetto della normativa» nonché il «regno della volgarità ». Nel mirino le «Starlight room» e a spendere parole così dure sono rispettiva­mente Stefano Lorenzi, segretario generale delle «Regole d’Anpezo» e Francesco Accardo, direttore dell’Hotel «Boite» a Borca di Cadore.

Le camere criticate sono stanze in legno, con pareti di vetro, poste soprattutt­o in montagna ad alta quota che consentono di provare un’esperienza unica: dormire sotto le stelle immersi nella natura e vedere l’alba stando a letto.

L’occasione per giudizi così perentori l’ha offerta il secondo appuntamen­to della rassegna «Le nuove Dolomiti», organizzat­a da «Welcome Dolomiti» con l’Hotel «Boite» e il patrocinio del Comune di B orca. Sta volta l’ appuntamen­to era dedicato al tema« Il nuovo lusso».

A scatenare la tempesta sono stati una ricerca e un video promoziona­le presentati dalla Fondazione «Dmo Dolomiti Bellunesi» e, in particolar­e, dalla direttrice Valentina Colleselli, ospite chiamata a intervenir­e e a rispondere alle domande dell’editrice Francesca Cresta e, a seguire, del pubblico.

Valentina Colleselli ha parla di una concezione diversa del lusso rispetto al passato, meno portato all’ostentazio­ne perché «l’unicità ha sostituito l’ elitari età» e a prediliger­e «luoghi sorprenden­ti, non abituali, non comuni».

Poi ha citato «la proposta di legge regionale per le “Starlight room” sopra i 2100 metri» e ci si rammarica della mancata presenza dell’assessore regionale al Turismo Federico Caner che si dice favorevole alla creazione di questi ambienti «vicino a rifugi e malghe».

Quanto basta per scatenare Francesco Accardo, direttore del« Bo i te ».« Questo è il regno dell’ omologazio­ne—ha attaccato—dal mio hotel passano 30 mila turisti all’anno e nessuno chiede questo tipo di esperienza. Vogliono sciare d’inverno e vedere le Tre Cime di Lavaredo d’estate. Poi le “Starlight”, queste camere calate dall’alto sono il regno della volgarità, non del lusso. Sono l’omologazio­ne, adesso la montagna la si può vedere solo dalle panchine giganti, dalle altalene e da queste volgari Starlight. Parliamo di numeri, parliamo che si deve andare alle fiere e fare contratti». Calato il gelo in sala, più per i modi che per i contenuti condivisi da molti.

Pacato, ma ancora più tranchant, il segretario delle Regole d’Anpezo Stefano Lorenzi. «C’è chi porta avanti i temi della sostenibil­ità, i valori di un turismo lento — chiarisce — ma trovo poi un atteggiame­nto predatorio del territorio e si parla di luoghi fuori dal comune. Poi però si torna sempre alle Tre Cime, alle Cinque Torri… mi piaceva l’idea di una Fondazione Dolomiti Bellunesi che uscisse da questo schema. Le Starlight rappresent­ano al meglio questo atteggiame­nto predatorio, sono un’occupazion­e abusiva del territorio, almeno fino a quando non ci sarà una legge per sistemare gli abusi realizzati in questi ultimi anni: luoghi esclusivi dove chi può pagare cifre da capogiro può stare sotto le stelle in sfregio ai proprietar­i delt erritorio e alle normative, con strade e accessi abusivi. Questa è la realtà».

❝ Accardo (Hotel Boite) Questo tipo di sistemazio­ne? Il regno della volgarità e dell’omologazio­ne

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Sulle vette Un esempio di «starlight room», nuova attrattiva turistica di lusso

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