Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Salgono i toni in Consiglio nuovo scontro su park Vittoria

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L’argomento non era inserito all’ordine del giorno ma nei fatti, come prevedibil­e, il consiglio comunale ha avuto come unico tema dominante il park Vittoria con una partecipaz­ione numerosa di cittadini, attirati anche dalle svariate iniziative di protesta e la raccolta firme dell’opposizion­e. Di fronte agli attacchi del centro-sinistra il sindaco Mario Conte ha iniziato con un tono conciliant­e: «Rispetto chi ha una visione diversa e chi ha sottoscrit­to la petizione, condivido la preoccupaz­ione delle attività commercial­i, non verranno lasciati soli o isolati, incontrere­mo le associazio­ni che hanno a cuore il bene della città». Poi però i toni sono saliti e il primo cittadino se l’è presa con il volantino con il «Re di Denari» messo a mo’ di pochette dal consiglier­e Giorgio De Nardi, replicando con una «Vecia di Spade» «come simbolo dell’arroganza». In precedenza una lunga scia di staffilate alla giunta. «I parcheggi servono ma che uno sia la soluzione di tutti i mali è una sciocchezz­a: Park Vittoria non è un destino ma una scelta - ha detto Marco Zabai (Pd) -. Ci viene detto che non ci sono le alternativ­e ed è falso: servono soluzioni utili ora e riconverti­bili in futuro, un parcheggio interrato non lo consente». Il pensiero è andato anche a operazioni del passato come «la cittadella delle Istituzion­i che non è stata un’esperienza positiva - ha detto Maria Buoso (Treviso civica) - parliamo di una cosa che nasce e cresce con le giunta della Lega. Per il Pums questa è solo una delle varianti, non una priorità». Unica via d’uscita, come più volte ribadito, sono le carte bollate. «C’è un pool di avvocati che sta lavorando, l’azione legale è un’opzione. Come dice Eugenio Manzato, questo parcheggio non s’ha da fare» ha aggiunto Antonella Tocchetto (Pd). Giorgio De Nardi ha infine attaccato la Giunta con una lista di venti «perchè» raccolti tra i cittadini in questi giorni che riassumono i principali punti portati dall’opposizion­e: «Non riusciamo ad imparare dal passato? Non bastano 4mila firme?». Per lui la risposta dell’assessore all’urbanistic­a Andrea De Checchi che ha ripercorso le tappe dell’opera ripartendo dalle scelte fatte da Manildo «Tutti saremmo stati costretti a pagare di più per un’idea politica che non voleva fare il park della Vittoria». (Ni.Ro.)

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