Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Caos passaporti, in campo le Poste «Rinnovi dall’11 marzo in 500 Comuni»
VENEZIA L’odissea che aspetta chi deve richiedere o rinnovare il passaporto, e relative attese tra due e sei mesi, potrebbero t rova re uno s bocco a partire dall’11 marzo, quando 500 uffici postali del Veneto (sui settemila selezionati in Italia) cominceranno a offrire anche questo servizio. Rientra nel «Progetto Polis, la casa dei servizi di cittadinanza digitale», lanciato da Poste Italiane nei Comuni sotto i 15 mila abitanti per trasformare le loro sedi sul territorio in centri multiservizi, che eviteranno ai residenti in provincia lunghe code nei capoluoghi per rinnovare pure la carta d’identità, richiedere certificati anagrafici, atti giudiziari e Isee. Una novità affiancata al rifacimento degli arredi negli uffici citati, che rappresentano più della metà di quelli operativi nella regione: 105 si trovano nella provincia di Vicenza, 91 in quella di Padova, 84 nel Veronese, 83 nell a Marca, 59 nella provincia di Belluno, 48 a Rovigo e 30 nel Veneziano.
«La sperimentazione dei passaporti inizia in Emilia Romagna e nel Veneto, per poi essere progressivamente estesa a tutto il territorio nazionale — ha annunciato Matteo del Fante, amministratore delegato di Poste Italiane —.
Siamo molto soddisfatti di poter contribuire a rendere efficiente un processo un po’ complicato ma in generale bisognoso di un efficientamento». «Un altro tassello importante nel Progetto Polis, fondamentale per lo sviluppo dei piccoli centri urbani, per l’inclusione sociale e la competitività del Paese — ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso —. L’iniziativa contribuirà a semplificare l’accesso ai servizi erogati dalla pubblica amministrazione e a ridurre i tempi necessari per richiedere o rinnovare il passaporto. Con l’avvio di questa ulteriore fase gli Uffici postali aumenteranno progressivamente la loro centralità, trasformandosi in veri e propri sportelli unici di prossimità per l’accesso ai servizi pubblici».
L’operazione, nata in seguito alla firma di una convenzione tra Poste Italiane, il ministero delle Imprese e del Made in Italy e il ministero dell’Interno, consentirà ai cittadini residenti o domiciliati nei Comuni inclusi nel Progetto Polis di presentare direttamente allo sportello la pratica di richiesta o rinnovo del passaporto, senza dover andare in questura. E una volta evase le formalità di rito, potranno r i ce ve re il documento a casa, senza dover tornare alle Poste o andare in questura. Grazie alla piattaforma tecnologica in dotazione agli Uffici Postali Polis, saranno infatti gli operatori a raccogliere le informazioni e i dati biometrici dell ’ utente (impronte digitali e foto) e a inviare poi la documentazione richiesta alla questura di riferimento.
«Il Progetto Polis è stato finanziato con un investimento pluriennale di oltre 1,2 miliardi di euro — la nota ufficiale — 800 milioni sono derivati dal Pnrr e gli altri 400 versati da Poste Italiane, che dunque diventa la prima azienda a usufruire dei fondi europei di ripresa e resilienza, trascinando così il Paese nell’era della digitalizzazione. Tra il 2023 e il 2026 in 500 Comuni del Veneto verranno inoltre installati sportelli Atm Postamat, lokers per la consegna dei pacchi attivi 24 ore su 24 e totem interattivi con cui ogni utente, pure il meno avvezzo alla tecnologia, potrà dialogare per ricevere servizi istantanei. Anche l’esterno degli Uffici postali sarà rinnovato, con colonnine di ricarica, impianti fotovoltaici e aree giochi, a beneficio di tutta la comunità».