Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Sciopero Gdo, i lavoratori alzano la voce E a Conegliano il Lidl deve tenere chiuso

Nella Marca migliaia di addetti hanno aderito alla protesta per il mancato rinnovo del contratto

- E.D.F.

TREVISO Bandiere rosse, bandiere verdi e bandiere blu. E poi almeno un centinaio di lavoratric­i e lavoratori per ricordare a tutti i clienti di Pam Panorama di viale della Repubblica a Treviso lo sciopero proclamato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs per il mancato rinnovo del contratto del commercio. Ma quello davanti al supermerca­to di viale della Repubblica era solo uno dei picchetti, perché nella Marca hanno aderito migliaia di addetti dei supermerca­ti e della grande distribuzi­one. Al Lidl di Conegliano c’è stato infatti quello che sembra essere il record nazionale: qui ha incrociato le braccia la totalità dei lavoratori impedendo così l’apertura del supermerca­to. I buoni risultati dello sciopero, secondo i sindacati, erano abbastanza prevedibil­i: il contratto della grande distribuzi­one è scaduto nel 2019 el erichieste di F ed er distribuzi­one di «subordinar­e l’aumento di stipendio a un generale peggiorame­nto delle condizioni di lavoro con conseguent­e crescita del precariato» avrebbero acceso la miccia di una situazione già esplosiva. Nonostante il breve preavviso (il tavolo è saltato pochi giorni fa), lo sciopero ha dunque trovato pronti i lavoratori trevigiani di Panorama, Carre fo ur , Li dl , I N’s e dei supermerca­ti del gruppo Unico mm( Fa mila, Emisfero e Mega). La protesta ha inoltre coinvolto i lavoratori di Zara, Obi, Leroy Merlin, Iper Montebello, Coin, Ovs e Metro.

Nella Marca si parla di tremila lavoratori interessat­i a fronte di altri trentamila che nei giorni scorsi hanno ottenuto il rinnovo delle condizioni contrattua­li. «Mentre Confcommer­cio, Confeserce­nti e Cooperazio­ne hanno rinnovato il contratto, Federdistr­ibuzione ha scelto di non riconoscer­e ai lavoratori gli stessi diritti salariali ottenuti negli altri tavoli. È una cosa inaccettab­ile» spiega Alberto Irone, responsabi­le Filcams Cgil Treviso. Le altre categorie commercial­i hanno accettato un aumento di 240 euro l ordi in busta paga e anche una maggiore flessibili­tà lavorativa per conciliare vita privata e profession­ale, mentre Federdistr­ibuzione ha rifiutato. «Ci hanno proposto uno scambio ricattator­io – prosegue Irone – hanno accettato di dare un aumento salariale ma in cambio hanno chiesto una flessibili­tà lavorativa che andrà a peggiorare sensibilme­nte le condizioni di lavoro, come l’aumento dei contratti a tempo determinat­o, le deroghe sull’orario e molto altro».

«Scioperare serve – rincara la dose Patrizia Manca di Fisascat Cisl Belluno Treviso – Vogliamo recuperare il potere di acquisto perso in questi anni dai lavoratori e trovare una migliore conciliazi­one tra attività lavorativa e vita privata. Senza questi cambiament­i nessun giovan esi avvicinerà più a questi lavori». «Federdistr­ibuzione ha voluto mostrare imuscoli-conclude Massimo Marchetti di Uiltucs Treviso-ma noi non ci fermiamo qui. Nei prossimi giorni andremo a fare una serie di azioni mirate all’interno delle singole aziende per spiegare come stanno realmente le cose ai lavoratori e per dire ad alta voce che non accettiamo ricatti».

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Ieri mattina erano almeno un centinaio i lavoratori della Gdo che hanno preso parte alla protesta davanti a Panorama di viale della Repubblica (Panajotti)
Il picchetto Ieri mattina erano almeno un centinaio i lavoratori della Gdo che hanno preso parte alla protesta davanti a Panorama di viale della Repubblica (Panajotti)

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