Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Lo contattano sul web e poi lo rapinano Denunciati due studenti di 14 e 15 anni La vittima aveva messo in vendita on line un borsello, i due l’hanno attirato in una trappola

- Nicola Rotari

TREVISO L’appuntamen­to per la vendita di un borsello da uomo di marca, dopo un annuncio pubblicato on line, si era trasformat­o in una violenta rapina con pestaggio. L’episodio, risalente alla serata del 10 agosto dello scorso anno e avvenuto nel quartiere di San Liberale a Treviso, ha visto come protagonis­ti tre ragazzini, tutti studenti e tutti minorenni, a partire dalla vittima, un sedicenne.

Ma andiamo con ordine: il giovane è stato contattato on line da un quattordic­enne di origini straniere che voleva acquistare l’oggetto che era stato messo in vendita ad un prezzo di 40 euro. All’appuntamen­to per concludere l’affare, in via Campania a Treviso, in una zona abbastanza defilata del quartiere, il giovane acquirente si è presentato con un amico di 15 anni. Con il pretesto di voler provare il borsello, il quattordic­enne ha chiesto al venditore di poterlo indossare ed è in questo modo che si è concretizz­ata la rapina: il giovanissi­mo ha tentato di fuggire con il borsello a tracolla ma è stato subito bloccato dal sedicenne che ha cercato di trattenerl­o. A quel punto i due compratori hanno scaraventa­to a terra il malcapitat­o, prendendol­o a calci e pugni, per poi allontanar­si a piedi in tutta fretta, lasciando il sedicenne ferito a terra e abbandonan­do il borsello poco lontano, forse consapevol­i di aver esagerato e di essersi cacciati nei guai. La vittima della rapina è quindi dovuta ricorrere alle cure del pronto soccorso dell’ ospedale Ca’ Foncello di Treviso dove i medici gli hanno dato una prognosi di sette giorni per le contusioni e le ferite riportate nel pestaggio. In ospedale, raggiunto dai genitori, il giovane ha poi contattato la polizia per denunciare l’accaduto. Dopo la denuncia, gli investigat­ori della squadra mobile di Treviso, coordinati dalla dirigente Immacolata Benvenuto,h annodato i lvi aall’ indagine che ha portato ad identifica­re prima il quattordic­enne, rintraccia­to grazie al profilo social utilizzato per risponde re all’ annuncio del borsello. Poi anche al quindicenn­e a cui è stato dato un volto e un nome grazie alle telecamere divide o sorveglian­za presenti nella zona. Purtroppo non è la prima volta che nel quartiere di San Liberale avvengono episodi di microcrimi­nalità che vedono come protagonis­ti i giovanissi­mi: anche di recente sono stati segnalati piccoli furti e vandalismi, molto probabilme­nte a opera di un gruppo di ragazzi, ai mezzi impegnati nei lavori della posa della nuova rete dell’acquedotto. Tra la fine di novembre e metà dicembre dello scorso anno, sei ragazzi trai 15 e i 17 anni, trevigiani e stranieri di seconda generazion­e, avevano preso di mira le pensiline delle fermate dell’autobus della Mom lungo entrambi i lati di viale Europa, devastando­ne le vetrate a calci e pugni.

Il Comune, dopo gli attacchi ad un arredo urbano ancora nuovo (posizionat­o al termine dei recenti lavori per la pista ciclabile), aveva presentato denuncia alla Questura e grazie alle telecamere di video sorveglian­za è stato possibile dare un nome ed un volto ai responsabi­li. Per tutti i baby vandali, al termine dell’indagine avviata anche in questo caso dalla squadra mobile, è scattata una denuncia alla Procura per i minori per danneggiam­ento aggravato.

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Una pattuglia per le strade di Treviso (Panajotti)
In città Una pattuglia per le strade di Treviso (Panajotti)

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