Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Daniela, l’autopsia conferma: soffocata
Pianiga, si rafforza l’ipotesi dell’omicidio suicidio: graffi sulle braccia del marito
PIANIGA Sarebbe morta per asfissia Daniela Masaro, l’infermiera 55enne trovata esanime in casa mercoledì pomeriggio insieme al marito Gianni Garbin, 57 anni. Ieri, all’ospedale di Dolo, il medico legale Silvano Zancaner ha svolto l’autopsia sui corpi. Serviranno ulteriori esami per approfondire i dettagli, ma la prima relazione inviata al pm Elisabetta Spigarelli, titolare dell’indagine, spiegherebbe che Daniela è morta per soffocamento. Graffi sulle braccia del marito.
Sarebbe morta per asfissia Daniela Masaro, l’infermiera di 55 anni trovata morta in casa mercoledì pomeriggio insieme al marito Gianni Garbin, 57 anni. Ieri mattina il medico legale, Silvano Zancaner, all’ospedale di Dolo ha svolto l’autopsia su entrambi i corpi per ricostruire l’accaduto.
Serviranno ulteriori esami per approfondire i dettagli, ma la prima relazione sintetica inviata al pm Elisabetta Spigarelli, titolare dell’indagine, spiegherebbe già alcuni passaggi fondamentali. Daniela, infatti, sarebbe morta per soffocamento. Avrebbe subito una pressione molto violenta alla schiena, come se qualcuno le fosse salita sopra per immobilizzarla. La morte, quindi, sarebbe avvenuta per asfissia. Non, a quanto sembra da questo primo esame autoptico, per un malore o per altre concause. Inoltre, sulle braccia dell’uomo, c’erano dei graffi evidenti. Le ferite sembrerebbero provocate da delle unghie. Serviranno delle ulteriori analisi per capire se quei tagli siano stati provocati dalla donna, per questo si aspetta anche l’esito dei prelievi da sotto le unghie della donna, per capire se ci siano residui di tessuto compatibili con il marito. Il test che scioglierà qualunque nodo, è quello sulle tracce di sangue trovate vicino al corpo della donna. Se dovessero risultare compatibili con il dna di Garbin, la dinamica della morte dei due coniugi prenderebbe a questo punto una direzione ben definita. Il pm sembrerebbe avere le idee chiare, visto che ieri pomeriggio ha firmato il nulla osta per i funerali dei coniugi. L’ipotesi dell’omicidio suicidio era quella più probabile già nei giorni scorsi. Tra marito e moglie, a quanto risulta dalle testimonianze raccolte, i rapporti erano diventati particolarmente tesi nell’ultimo periodo. Degenerati, soprattutto, con il sopraggiungere delle crisi depressive di Daniela. La ricostruzione più probabile di quel tragico mercoledì, a questo punto, è che i due, una volta tornati a casa, avessero iniziato un litigio. Ne sarebbe nata una colluttazione, lei avrebbe cercato di resistergli. Garbin le sarebbe salito sulla schiena, immobilizzandola, e l’avrebbe soffocata con un oggetto che non avrebbe lasciato traccia. Forse un cuscino, visto che l’omicidio sarebbe avvenuto in camera da letto. Poi, avrebbe chiamato a casa della sorella, trovando il cognato. Sconvolto, avrebbe detto all’uomo di volersi togliere la vita. Senza, però, accennare nulla di quanto accaduto. Poi c’è la lettera.
Non è chiaro quando l’avrebbe scritta. Perché in un passaggio dice di prendersi cura del figlio Antonio, ma in un altro si scuserebbe anche con la moglie. Quasi come a dire che in quel momento lei fosse ancora viva. Forse Garbin aveva deciso prima di uccidersi, quando la morte della moglie non era contemplata nei suoi piani. Quel che è certo è che l’uomo, subito dopo, è sceso in garage, ha preso una corda e si è impiccato.
Una ricostruzione che, al momento, attende ancora delle conferme. In primis, se quei graffi sulle braccia di Garbin siano stati opera della moglie. In secondo luogo, il movente. Il pm ha bloccato i conti bancari della coppia per non escludere nessuna pista, nemmeno quella di tipo economico. Garbin, nei giorni scorsi, aveva avuto la notizia dal suo datore di lavoro, la macelleria Bugin di Santa Maria di Sala, che forse il suo contratto a dicembre non sarebbe stato rinnovato. Una prospettiva che, mescolata allo stato di depressione della moglie, potrebbe averlo sconvolto a tal punto da fargli perdere completamente la ragione.