Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Il ministro Boschi al Pride Village «Quei libri gender sono molto belli»
Padova, Boschi non va alla festa Pd e lancia le unioni civili. Frasi anti gay, lite Toscani-Brugnaro
«Nellascuola non devono esserci discriminazioni. I libri gender banditi in Veneto? Bisognava conoscere il contenuto, che è assolutamente innocuo, prima di prendere decisioni. La scuola deve insegnare diritti e uguaglianza, non vietare». Sono parole di Maria Elena Boschi, il ministro che per la prima volta ha varcato la soglia del Padova Pride Village. Ieri sera ha difeso i famosi libretti per bambini sulle «famiglie diverse» contestati dai sindaci di Venezia e Padova. E sfogliandoli nella libreria del Village ha aggiunto: «Sono molto belli».
PADOVA «Nella scuola non devono esserci discriminazioni. I libri gender banditi in Veneto? Bisognava conoscere il contenuto, che è assolutamente innocuo, prima di prendere decisioni. La scuola deve insegnare diritti e uguaglianza, non vietare». Cosi il ministro Maria Elena Boschi al Padova Pride Village sdogana i famosi libretti per bambini sulle «famiglie diverse». E sfogliando i libri nella libreria del Village, ribadisce: «Sono libri molto belli». Nel Veneto dei libri per bambini vietati nelle scuole dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e della lettura pubblica dei testi «contestati» annullata a Padova per l’ostracismo del sindaco leghista Bitonci, è arrivata a parlare di diritti il ministro per le Riforme. Proprio nel giorno in cui il fotografo Oliviero Toscani ha pesantemente attaccato a La Zanzara su «Radio24» il sindaco di Venezia: «Brugnaro è così gay solo perché è un omosessuale represso e ha paura - ha graffiato Toscani - . Tipico. Anche l’ex capo della Cia sparava a zero contro i gay e poi si è scoperto che lo era, ma represso». Di unioni civili e «diritti uguali per tutti» ha parlato il ministro, non dal palco della Festa Democratica, ma al Pride Village (pur organizzato dal deputato Pd Alessandro Zan, che è anche esponente della comunità gay). Ingresso blindatissimo in Fiera dove la Boschi, che si è presentata protetta da quattro auto di scorta e circondata da un cordone di body guard. Tema caldo quello dei diritti e delle unioni civili, affrontato davanti alla platea del Pride padovano nel momento in cui il ddl Cirinnà sulle unioni civili è in attesa di approdare in Parlamento con il nuovo nome di «formazioni sociali specifiche», nonostante l’ostruzione di mondo cattolico, Lega e Forza Italia. Sembrava in un primo momento che la bella Maria Elena, che si è presentata indossando una maglietta con stampato il volto di Alda Merini e la scritta «Chi ama è un genio dell’amore», sarebbe passata anche alla festa del Pd di Prato della Valle per il taglio del nastro. Invece niente. Cosi l’unica tappa a Padova del ministro e’ stata la più importante kermesse gay del Nord Italia. Un altro segnale della divisione interna del Pd? Antonio Bressa, segretario cittadino del Pd, e Roger De Menech, regionale, al Village per accoglierla in rappresentanza del Pd giurano di no. «Solo un problema di agenda - dicono - il fatto che siamo qui lo dimostra». Ma dopo il duello a distanza con Bersani dal palco della Festa di Milano, questa scelta della Boschi di disertare la festa dem del Prato suona come un messaggio chiaro ai Bersaniani di Padova, guidati da Piero Ruzzante. Al Pride Village c’è stato l’incontro tra la Boschi e il pubblico, spostato all’ultimo momento dal grande palco centrale allo spazio più’ piccolo dell’Area Relax. «L’ha chiesto il ministro, voleva un posto dove il dibattito potesse essere più’ colloquiale», fanno sapere dall’organizzazione del Village. Ma forse ha pesato anche il timore di contestazioni, in un momento in cui è alto lo scontento del mondo «lgbt» per i troppi rinvii del governo sulle unioni civili. «Ddl unioni civili entro il 15 ottobre», ha promesso il ministro. «E non togliamo l’adottabilità per il figlio del coniuge omogenitoriale. Ma cercheremo un’intesa larga in Parlamento, è doveroso anche se faticoso». E dopo il ciclone Boschi a Padova, non si ferma la mobilitazione di sinistra e mondo gay sul tema dei libri per bambini vietati. Questa sera al Village saranno disponibili e in vendita i 49 libri censurati dal Comune di Venezia e si discuterà di famiglie omogenitoriali con Alessandra Moretti capogruppo Pd in Regione e Marco Simon Puccioni e Giampiero Preziosa, registi di «Prima di tutto», film sulla storia di Marco e Giampietro diventati padri in California, e che ora vivono in Italia come una famiglia. Intanto le associazioni gay e lesbiche di Padova sfidano apertamente il sindaco Bitonci: anche loro stanno organizzando per i prossimi giorni una lettura pubblica dei libri censurati.
Sulla scuola Deve insegnare diritti e uguaglianze ma non vietare. Insomma, non devono esserci discriminazi oni. I libri gender? Sono molto belli