Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Brugnaro ora chiede i soldi ma al Mose era in prima fila»
J’accuse di Cacciari: dieci anni fa nessuna battaglia
Il filosofo Chiaro che non c’erano fondi per tutto
MESTRE «Luigi Brugnaro chiede adesso i soldi della Legge Speciale che da dieci anni non sono stati erogati a Venezia, un miliardo e 250 milioni? E dov’era, quando i governi approvavano il Mose? Applaudiva il Mose insieme a tutti i poteri della città».
Massimo Cacciari da sindaco dieci anni fa aveva ingaggiato una battaglia a tutto campo contro le dighe mobili. Chiamò a raccolta studiosi e ingegneri per proposte alternative, ne analizzò una decina, nel frattempo disse che la soluzione erano gli stivaloni e poi cominciò a far rialzare le rive. Continuando a chiedere che i fondi destinati alle dighe fossero dirottati anche alla salvaguardia della città e della laguna. Non gli diedero ascolto i governi Berlusconi e Prodi, che fecero realizzare il Mose.
«Al di là del fatto che quelli de Consorzio Venezia Nuova rubavano, oggi è evidente come poteva esserlo allora a chi aveva occhi per vedere che se lo Stato decideva che salvezza di Venezia era uguale Mose, non ci sarebbero più stati soldi per la salvaguardia, per la manutenzione degli edifici, per le rive e lo scavo dei rii – elenca oggi con la stessa passione di allora – Ma allora, quando fu approvato il Mose, tutti i poteri della città applaudirono alla grande opera. Brugnaro ha mai detto una parola contro il Mose? Stava con coloro che, pancia a terra, lo approvarono». L’invettiva dell’ex sindaco contro l’attuale primo cittadino non sposa la polemica globale sull’omosessualità e i libri antidiscriminazione. «Un sindaco si giudica dagli atti amministrativi - taglia corto Cacciari – Non dalle sciocchezze estemporanee».
Il discorso sul Mose nasce dall’invettiva lanciata dal sindaco per l’azzeramento della Legge speciale e dal conto che la città avanzerebbe 1.250 milioni se la legge fosse stata finanziata ogni anno. Brugnaro fa appello al governo e intanto ha incontrato tutti i parlamentari. «Un fatto molto positivo - ha commentato ieri il capogruppo del Pd a Ca’ Farsetti Andrea Ferrazzi — che dà corpo a quanto da noi proposto e approvato all’unanimità per impegnare il governo a riconoscere la specialità di Venezia » . ( mo.zi.)
Ferrazzi Bene l’incontro con i parlamentari sulla specialità