Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Accordo sulle quote, mano tesa ai prefetti dai primi 28 sindaci Belluno offre una scuola
VENEZIA A 24 ore dal vertice sull’emergenza immigrazione che a Venezia ha visto l’accordo tra Anci e prefetti sulla distribuzione in tutti i 579 Comuni veneti dei profughi, arriva la bozza per il protocollo d’intesa da siglare in ogni provincia. Il prefetto lagunare, Domenico Cuttaia, l’ha spedita ai colleghi, precisando che l’atto «è ispirato al principio della ripartizione diffusa e per piccoli gruppi, per la sua realizzabilità esige l’adesione unanime dei Comuni e consentirà in tempi brevi di sgravare i territori attualmente interessati da una presenza sovrabbondante di migranti». Va sottolineato che il protocollo, gestito in ogni provincia da una «Cabina di regia» composta da prefetto, Regione, Anci e sindaci coinvolti, fa un passo avanti rispetto al documento con cui giovedì l’associazione dei Comuni ha aderito alla distribuzione «allargata». E cioè impegna le municipalità non solo ad «accogliere nel proprio territorio 1,6 rifugiati ogni mille abitanti», ma pure a «favorire l’individuazione di adeguate strutture/abitazioni» in cui sistemarli e di «predisporre specifici progetti di integrazione sociale, anche attraverso l’impiego in attività e servizi di pubblica utilità».
Dal canto suo, la prefettura si impegna «a non inviare altri soggetti richiedenti protezione internazionale oltre a quelli indicati nella quota stabilita» dal protocollo e a «individuare la possibilità di accoglienza del territorio comunale, concordando la disponibilità con il sindaco e recependo in via prioritaria le indicazioni di tipo logistico che dovesse formulare». Il protocollo durerà fino al permanere dell’emergenza umanitaria ma sarà rivisto ogni sei mesi. E qualche risultato c’è già: il Comune di Belluno ha offerto la prima struttura pubblica concessa in Veneto per i migranti. E’ la ex scuola di Orzes. «E’ stato sottoscritto un protocollo d’intesa con cui il Comune di Belluno si impegna a concedere in comodato d’uso gratuito per un anno alla prefettura la ex scuola di Orzes, al fine di consentire ai soggetti incaricati dell’accoglienza di reperire nuovi posti qualora fossero nel frattempo esauriti — si legge sul sito della prefettura —. L’immobile può essere utilizzato, in via del tutto eccezionale, transitoria e limitatamente ai casi di estrema necessità, per l’accoglienza dei migranti nel caso in cui i soggetti convenzionati abbiano momentaneamente esaurito la disponibilità di posti nelle proprie strutture». La struttura non sarà però usata come centro di smistamento. «I sindaci si sono dimostrati responsabili — dice Patrizia Impresa, prefetto di Padova — hanno capito che la situazione va gestita e che fare sterili opposizioni non porta ad alcuna soluzione».
Ma a bruciare tutti sul tempo è il prefetto di Vicenza, Eugenio Soldà, che ieri ha firmato il primo protocollo d’intesa per l’accoglienza diffusa dei rifugiati con il presidente della Conferenza dei sindaci dell’Usl 4, Robertino Cappozzo. «E’ il primo atto concreto che impegna i sindaci ad accogliere da 1 a 2 profughi sul proprio territorio e il prefetto a rispettare un accordo di coinvolgimento dei primi cittadini nella scelta del partner e degli alloggi — recita una nota dell’ufficio governativo vicentino —. A breve il documento verrà sottoscritto da 28 singoli Comuni dell’Alto Vicentino». L’accordo è frutto di un lavoro di incontro e trattativa tra prefettura e sindaci che durava da mesi.
Il testo I Comuni segnalino adeguate strutture o case per la accoglienza