Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

L’hotel-grattaciel­o che sfida il campanile

Il progetto per ampliare la Nave de Vero di Marghera è alto come San Marco

- Bertasi

La Nave de Vero si allarga e nasce il progetto «VenusVenis», una torre di negozi, hotel e ristorazio­ne alta quando il campanile di San Marco e tutta di vetro. La torre sarà novantanov­e metri, l’intero complesso occuperà poco meno di 20 mila metri quadrati. La struttura «minore» sarà dedicata al commercio, la torre di 12 mila metri quadrati avrà un hotel, un ristorante e ancora negozi. Ma guai a parlare di modello Pierre Cardin.

La Nave de Vero si allarga e nasce il progetto «VenusVenis», una torre di negozi, hotel e ristorazio­ne alta quando il campanile di San Marco e tutta di vetro. Blo srl, l’azienda che ha realizzato la Nave, a fine giugno ha depositato il progetto alla Via provincial­e e conta di avviare i lavori in tempi celeri. «Certo che vogliamo fare la torre - dice l’architetto Silvio Milanese, progettist­a dell’intervento per sfatare ogni dubbio sulle intenzioni dei privati — anche perché ora la Via si paga e non si procede se non c’è la volontà di realizzare un progetto». I privati contano di ottenere un permesso a costruire in deroga. «Di fatto questo è un secondo lotto della Nave de Vero», aggiunge l’architetto. «VenusVenis» dovrebbe sorgere a fianco del centro commercial­e, in via Arduino, in quel lembo di terra ancora non edificato tra la strada Romea e i capannoni industrial­i e dedicati al terziario. «Il compendio è uno solo, a sud c’è la Nave e a nord arriverà la torre», spiega Milanese che è ben consapevol­e che un grattaciel­o a Marghera, della stessa altezza del campanile e rivestito in vetro, darà adito a facili confronti con il progetto, finito nel dimenticat­oio, di Pierre Cardin. «Non è possibile che si facciano confronti - ride - noi costruirem­o meno della metà per volumi e altezze». La torre sarà novantanov­e metri, l’intero complesso occuperà poco meno di 20 mila metri quadrati e sarà divisa in un edificio più basso su cui appunto svetterà il grattaciel­o. La struttura «minore» sarà dedicata al commercio ma non ci saranno nuovi supermerca­ti nei 6.845 metri quadrati di negozi, la torre di 12 mila metri quadrati avrà un hotel da 5.900, un ristorante da 697 e ancora negozi per 5.474 metri quadrati. Blo e architetti hanno le idee chiare su cosa la seconda parte della Nave de vero dovrà diventare. «Ospiterà funzioni legate alla moda, alla gioielleri­a, all’arte, al design fino alle eccellenza alimentare - si legge nei documenti depositati alla Via - potrebbe anche diventare vetrina di musei e delle mostre ospitate a Venezia e nel Veneto e potrebbero esserci un centro di documentaz­ione e una libreria d’arte e moda continua la descrizion­e non tecnica - nonché forme di collaboraz­ione con istituzion­i come la Biennale, l’Accademia, Architettu­ra, il Conservato­rio». L’obiettivo è far diventare la «VenisVenus» un anello di congiunzio­ne tra Venezia, Veneto e nordest e un punto di riferiment­o dell’area metropolit­ana. I progettist­i hanno studiato ogni singolo dettaglio, dagli impianti alla viabilità. «Una nuova torre che si relaziona col campanile di San Marco non può che essere un ospite, discreto, educato, che si ferma fuori della laguna, sul terminare della terraferma», dicono. E per essere «ospite gradito» deve essere una «grande scultura più che un edificio». Ecco che è nata l’idea di una Venere (Venus) di vetro che non poggia direttamen­te a terra ma si slancia da un basamento.

Negozi, hotel e ristorante, dotato di salette panoramich­e: tutto ecososteni­bile assicurano.

 ??  ?? Panoramica Il progetto prevede una torre di 99 metri di altezza, sulla quale è previsto un ristorante con salette panoramich­e. Ai piedi della torre ci sarà un’altra struttura che ospiterà negozi, ma non un centro commercial­e
Panoramica Il progetto prevede una torre di 99 metri di altezza, sulla quale è previsto un ristorante con salette panoramich­e. Ai piedi della torre ci sarà un’altra struttura che ospiterà negozi, ma non un centro commercial­e

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