Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Premio per Altobello: «Modello di rigenerazione urbana»
La prima scadenza è il 25 ottobre: entro quella data l’Autorità portuale di Venezia dovrà depositare il progetto della nuova variante Tresse EstVittorio Emanuele, l’ipotesi voluta dal sindaco Luigi Brugnaro per portare le navi da crociera alla Marittima senza passare davanti a San Marco. Ma c’è un’altra scadenza imminente che riguarda porto, Marittima e crociere, ed è non meno esplosiva. Entro il 31 dicembre le autorità portuali hanno l’obbligo di cedere le proprie quote nelle società partecipate e questo per Venezia significa mettere sul mercato Vtp, che a maggio il presidente Sandro Trevisanato definiva con soddisfazione «appetibile, sana e senza debiti»: un fatturato di 35 milioni di euro, investimenti per circa 70 milioni negli ultimi anni e 11 milioni di utili.
Sembrerebbe una «passeggiata» e invece non è così. Intanto perché – dopo l’addio del Porto all’ipotesi di scavare il canale Contorta – la procedura di valutazione d’impatto ambientale dovrà ripartire da capo ed ora in vantaggio, perlomeno temporale, c’è il Venis Cruise di Cesare De Piccoli. E questo c’entra molto con la vendita delle quote di Vtp, perché se a vincere sarà il primo progetto, la società conserverà un valore elevato legato anche alla durata della concessione (quella attuale è trentennale); il nuovo terminal alla bocca di Lido invece potrebbe azzerare tutto. Inoltre, mentre i tempi dell’uscita del bando si allungano – «appena avremo definito i dettagli», sbotta Paolo Costa – tra i principali soci di Vtp c’è grande fibrillazione. In vendita c’è infatti il 35,5 per cento delle quote, fino a oggi «blindate» in un’alleanza di ferro con Veneto Sviluppo stipulata nel 2013 con la creazione della newco Apvs, che detiene il 53 per cento. E’ evidente che gli altri tre soci principali – Save e Finpax, che hanno rispettivamente il 22,18 per cento e poi Veneto Sviluppo a cui resta il 17,5 per cento – siano un po’ preoccupati e temano di scivolare nel ruolo di comprimari. Chi, come al solito, non usa mezzi termini è Enrico Marchi, presidente di Save: «Sono perplesso - spiega - l’Autorità portuale ha progetti che non comunica agli altri azionisti, non c’è una strategia chiara e si sentono voci di manovre di vario genere che non mi piacciono». C’è chi dice che in pole position ci sono i turchi della Global Liman Isletmeleri, che nel Mediterraneo già guidano Barcellona (insieme a Royal Caribbean), Malaga e Lisbona. «Sarà una gara trasparente, manderemo il bando a Raffaele Cantone», si arrabbia Costa. «Si faccia chiarezza su questa voce dei turchi - auspica Marchi - o dopo le autostrade date agli spagnoli di Abertis vogliamo dare anche questo agli stranieri?». Il presidente di Save non nega di essere interessato al pacchetto: «Il “fly and cruise” è un segmento importante e per esempio ad Amburgo, porto e aeroporto sono soci nel
Il contratto di quartiere di Altobello premiato al Salone dell’edilizia di Bologna. Un riconoscimento prestigioso che ha colpito gli stessi architetti dello studio Archpiùdue. «C’erano 370 progetti, 26 sono arrivati in finale e alcuni erano di respiro internazionale racconta emozionato Mauro Sarti, che di Altobello si è occupato per quasi un decennio quando hanno letto il nostro nome, stentavamo a crederci». Il premio Ri.U.SO. ha valutato le migliori pratiche di rigenerazione urbana sostenibile e tra gli organizzatori ci sono anche terminal crociere - continua noi poi abbiamo dimostrato in questi anni grande capacità di gestione e di investimento. Ma, ripeto, dev’esserci chiarezza».
In questi giorni sono in corso le «consultazioni». Ai vertici di Finpax – alleanza di piccoli imprenditori che vede tra le sue fila la Bassani della famiglia Olivetti, e l’agente marittimo (presidente della categoria in Veneto) Alessandro Santi – sarebbe stata confermata l’intenzione di garantire un diritto di prelazione a Veneto Sviluppo. Ance e Legambiente. «Realtà di solito distanti si ritrovano per dare visibilità a chi ha lavorato nel recupero di quartieri degradati», aggiunge Sarti. Ad Altobello è successo proprio questo, come recita la motivazione del riconoscimento: «L’intervento mostra come dall’esistente degradato si può restituire qualità urbana e della vita». La piazza è stata riqualificata, via Costa pedonalizzata, è stato costruito il «Lab», spazio cuccioli e di coworking per i genitori ed è arrivato un nuovo condominio. (g.b.) Il 23 ottobre, il giorno dopo un comitato portuale in cui si dovrebbe parlare della questione delle quote, c’è l’assemblea dei soci di Vtp per votare il bilancio e già lì ci potrebbero essere scintille. Anche perché i «piccoli» si appellano al bando di gara di Livorno, l’unica cessione di questo tipo già partita, in cui c’erano due vincoli precisi: gli armatori possono partecipare ma solo in cordate in cui non abbiano la maggioranza, che deve essere di un terminalista (e anche Vtp ha presentato la sua offerta); inoltre c’era una sorta di salvaguardia per gli operatori locali. Condizioni su cui sono in corso le trattative. A complicare il quadro anche due particolari non irrilevanti. Quel bilancio in votazione nell’assemblea del 23 («positivo», assicura Trevisanato) è rimasto congelato da maggio, quando è anche scaduto il cda che ora opera in regime di prorogatio. C’è poi il «semestre bianco» di Costa all’orizzonte, visto che a ottobre del prossimo anno la sua poltrona arriverà al capolinea. E intanto il clima si surriscalda.