Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Stazione, Trenitalia chiude i sottopassi
Emergenza sicurezza a Mestre, controllori per chi accede ai binari. Presto i tornelli
Accessi ai sottopassaggi sbarrati e per salire ai binari è necessario mostrare il biglietto a dipendenti di Rfi che ne presidiano gli accessi. «È un provvedimento per rendere più sicura la stazione ferroviaria a beneficio dei passeggeri», spiega Trenitalia. L’intervento ha due obiettivi: aumentare la sicurezza in stazione e abituare i passeggeri ad un’altra novità: i tornelli che arriveranno a Mestre così come al terminal Santa Lucia di Venezia.
MESTRE Accessi ai sottopassaggi sbarrati e per salire ai binari è necessario mostrare il biglietto a dipendenti di Rfi che ne presidiano gli accessi. «È un provvedimento per rendere più sicura la stazione ferroviaria a beneficio dei passeggeri», spiega Trenitalia. Da qualche giorno lungo il primo binario, all’altezza di piazzale Favretti è stato chiuso il sottopasso con un nastro bianco-rosso, nel tunnel ciclopedonale tra via Dante e via Rizzardi gli ingressi ai binari sono sbarrati mentre nel tunnel pedonale, che dal 1982 unisce i due ingressi di Mestre e Marghera, è comparso personale di Rfi con il compito di controllare tutte le persone che devono accedere ai binari di partenza. E senza biglietto non si sale. Ieri, ad esempio, a coppie di due, i dipendenti di Rfi, in borghese ma con il tesserino identificativo ben visibile, presidiavano le scale per salire tra il secondo e l’ottavo binario. «Al momento, sono presenti solo dove transitano le Frecce — sottolinea Trenitalia —. E’ una modalità d’accesso già sperimentata in città come Firenze e Roma e, finora, nessuno degli utenti ha protestato».
L’intervento ha due obiettivi: aumentare la sicurezza in stazione e abituare i passeggeri ad un’altra novità: i tornelli che arriveranno a Mestre così come a Venezia. Non è ancora chiaro quando saranno introdotti ma, a breve, per salire sul proprio treno bisognerà strisciare il biglietto (il lettore ne riconoscerà il codice QR) esattamente come già accade in molti degli imbarcaderi di Actv. Nelle stazioni si vanno a riparare molti homeless e spesso anche sbandati e Trenitalia e Grandi Stazioni vogliono limitare al massimo il fenomeno per rendere più sicura l’attesa del convoglio a turisti e pendolari. «A Mestre si è voluto ridurre gli accessi per avere così più controllo della stazione e far defluire tutti dall’ingresso principale», sottolinea Trenitalia. La novità non è stata pubblicizzata con volantini o altri annunci e alcuni pendolari abituati a utilizzare gli accessi secondari, più veloci da raggiungere per chi arriva in tram, non hanno gradito la novità.
Alessandro Baglioni, consigliere pd della Municipalità di Favaro, ieri, ad esempio, ha perso il treno. «Sono arrivato con il tram e come ogni giorno mi sono diretto al sottopassaggio ma i binari erano chiusi — racconta —. Pare che sia la risposta di Rfi alle aggressioni del personale degli ultimi mesi, un problema grave ma è giusto scaricarlo sugli utenti?». In realtà, Trenitalia ha già sperimentato in altre stazioni il metodo di controllo di accesso ai treni e ora lo ha esportato a Mestre per ridurre i disagi di personale e utenza.
La stazione, biglietteria, bar e negozi, non sono chiuse a chi non ha titoli di viaggio ed è da capire se il sistema si rivelerà efficace per allontanare le presenze indesiderate e moleste. L’operazione potrebbe avere ricadute sul quartiere di via Piave, i cui problemi sono sempre stati motivati dalla vicinanza alla stazione. Nessuno, per ora, può prevedere gli effetti del maggior controllo ai binari. Trenitalia vorrebbe che sbandati e cittadini senza fissa dimora si allontanino, lo stesso obiettivo di chi vive nelle vie vicine ai binari. L’intervento, che fa parte di politiche nazionali dell’azienda, non è concordato con le azioni messe in campo dal Comune ma è comunque in linea con gli interventi quali l’eliminazione delle panchine in piazzale Bainsnizza e la realizzazione del farmers’ market nel parco, di proprietà di Rfi, di via Piave, spesso rifugio di spacciatori. Intanto in stazione ha aperto il nuovo bar.