Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Biennale, 1800 in corsa per trenta posti a tempo
La protesta degli stagionali: non sappiamo cosa accadrà di noi. L’ente diserta la commissione
Polemica Pellicani: sgarbo istituzionale
Sono arrivate 1800 domande per 30 posti. E questo nonostante fossero a tempo determinato. Ha avuto un successo del tutto inaspettato il bando della Biennale per assumere, al posto dei lavoratori stagionali, nuovi guardasala. Il numero enorme di partecipanti ha costretto l’ente a chiudere anticipatamente il bando (il 15 invece che il 21) e ha preoccupato molto i lavoratori stagionali. Nelle selezioni infatti l’esperienza pregressa nello stesso tipo di lavoro sarà un «valore» , ma non un fattore determinante nella scelta, come invece la laurea e la conoscenza di più lingue. Tant’è che dei 60 lavoratori stagionali solo 23 avevano i requisiti per partecipare al nuovo bando. «Gli altri non hanno potuto partecipare, ma Biennale ha detto che si sarebbe impegnata per la loro ricollocazione in altri appalti – hanno spiegato alcuni di loro ieri in commissione consiliare – ma per ora non sappiamo nulla di come andrà».
Per il momento dunque hanno certamente perso il lavoro 37 ex dipendenti stagionali, che ora aspettano di avere risposte. Alcuni di loro lavoravano per la Biennale da 15 anni e ora possono solo attendere la ricollocazione in altri appalti con mansioni totalmente diverse. Intanto ieri proprio Biennale, che era stata convocata in commissione per discutere della problematica, ha mandato una lettera ma non si è presentata con nessuno dei suoi referenti. «L’ho trovato uno sgarbo istituzionale – dice Nicola Pellicani della lista Casson – soprattutto considerato il ruolo che il Comune ha all’interno di Biennale. In commissione abbiamo proposto comunque di rimandare all’anno prossimo questa scelta, tenendo intanto i lavoratori esistenti in modo da riuscire a procedere con più calma trovando per tutti una strada possibile».
Una proposta che ha trovato l’accordo di tutti i consiglieri presenti. Nella lettera spedita dalla Biennale, però, l’ente ha chiarito che i lavoratori stagionali non erano dipendenti diretti e che dunque di fatto Biennale non è il datore di lavoro di queste persone (e di conseguenza non può farsi carico del loro licenziamento). «Ci prendiamo l’impegno a monitorare la situazione» ha detto Paolino D’Anna, consigliere delegato per il lavoro della giunta Brugnaro. Anche se di fatto sembra che da monitorare sia rimasto molto poco, con il bando già emesso e 1800 iscritti pronti a competere per il titolo.