Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

La vittima si sentiva in pericolo Il gip: Pavan può uccidere ancora

Omicidio di Mira, Emilia disse: «Curate i miei animali se mi succede qualcosa»

- VENEZIA Alberto Zorzi

colpo mortale, tanto che quando un altro nipote è entrato in casa, si è subito reso conto che la zia era morta. L’uomo ha poi sentito un botto, perché solo allora Pavan ha rivolto l’arma contro se stesso nella camera da letto e si è sparato alla tempia. «Anche lui sembrava morto», ha raccontato, mentre invece ora lotta tra la vita e la morte all’ospedale dell’Angelo, dove è in coma.

Ieri mattina c’è stata l’udienza di convalida e il difensore di Pavan, l’avvocato Valeriano Drago, ha ipotizzato che il suo cliente non volesse uccidere la donna, ma che si sia trattato di un errore. D’altra parte la stessa cognata (moglie di un fratello di Gianfranco, deceduto qualche tempo fa) ha raccontato agli inquirenti che in quella telefonata delle 7.45 lui le aveva detto «ho ucciso la Milly (come Emilia Casarin veniva chiamata dai parenti. ndr) per sbaglio». In realtà il gip Massimo Vicinanza, che ha convalidat­o l’arresto e disposto la custodia cautelare agli arresti domiciliar­i in ospedale con l’accusa di omicidio volontario, sottolinea che allo stato non ci sono altri elementi a supporto di questa di omicidio. «E’ verosimile che la condotta tenuta da Pavan sia legata al suo stato di depression­e, conseguenz­a della grave malattia di cui è affetto - scrive il gip Vicinanza - Non risultavan­o esistenti particolar­i contrasti di coppia, tanto che il gesto compiuto non trova altra giustifica­zione se non nella volontà di porre fine alla propria vita e quella di altra persona». La conclusion­e è tranchant: «Si pone in luce un aspetto molto violento del carattere dell’indagato, che è arrivato ad un gesto estremo ancorché si versasse in una condizione di normalità famigliare - conclude - la sua aggressibi­lità potrebbe quindi avere sfogo verso chiunque».

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