Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Alla festa del popolo veneto i bimbi non sanno il dialetto «Una lingua dai suoni buffi»

- VENEZIA Pierfrance­sco Carcassi

«Una lingua affascinan­te dai suoni buffi». Sul podio della Festa del popolo veneto c’erano bambini di tutta regione e anche oltre. E quasi nessuno sapeva il dialetto. La lingua affascinan­te dai suoni buffi è così sconosciut­a ai bambini che per alcune scuole, come la Grimani di Marghera, è un ottimo strumento di integrazio­ne tra bimbi italiani e stranieri: partono da zero entrambi. I bimbi della primaria sono stati tra i premiati: la loro canzone sulle prelibatez­ze della cucina veneta è stata premiata ieri alla Chiesa di Santa Maria della Pietà tra poesie, video e canzoni su cultura e storia del Veneto, rigorosame­nte in dialetto, presentati da classi di oltre cento scuole della regione, dodici delle quali provenivan­o da Croazia e Slovenia. Di fronte al dialetto gli alunni d’origine italiana e straniera partono spesso alla pari: «Nella classe che ho accompagna­to quest’anno al concorso ci sono sette bimbi stranieri, e dei tredici italiani solo due parlano dialetto a casa – racconta Rossella Zohar di Karstenegg, veneziana, insegnante alla Grimani e veterana del concorso - per tutti gli altri imparare le parole delle canzoni e dei cibi della cucina tradiziona­le è una scoperta affascinan­te di una lingua dai suoni divertenti, quasi esotica. Cerchiamo di fargli conoscere le loro radici». Stessa difficoltà dall’altra sponda dell’Adriatico, sebbene attenuata: «Siamo molto legati alle nostre origini e al dialetto istro veneto – sottolinea Teo Banko, professore in un liceo linguistic­o italiano di Pola, che con i suoi ragazzi ha prodotto un video sui zoghi de ‘na volta - ma in città sempre meno ragazzi lo parlano, pur capendolo. In campagna invece si parla ancora». Non è sorpreso Lorenzo Tomasin, professore di Filologia romanza e Storia della lingua italiana all’università di Losanna: «Il dialetto veneto non ha la stessa vitalità di cinquant’anni fa, è cambiato ma non è morto» spiega Tomasin, e sottolinea «Bisogna insegnare ai bimbi che il dialetto è come un pennarello in più nell’astuccio: al pari di ogni altra lingua, arricchisc­e il disegno della vita. Considerar­lo passato da ricostruir­e o lingua unica lo condannere­bbe a morte». Le altre scuole veneziane premiate sono state la Buonarrott­i di Martellago, la «IV Novembre» e la Bertolini di Portogruar­o, la Nievo di Scorzè.

 ?? (foto Vision) ?? Premiati Gli alunn della Grimani sono tra le cinque scuole veneziane premiate
(foto Vision) Premiati Gli alunn della Grimani sono tra le cinque scuole veneziane premiate

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy