Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Carabina in camera da letto e già con il colpo in canna il nonno rischia la denuncia
PADOVA E’ una carabina calibro 22 da caccia l’arma che ha ucciso Enrico Boggian mentre era nel bel mezzo del relax quotidiano nella taverna di casa sua, a Selvazzano. Ultimo capitolo, tragico, di uno scherzo che gli voleva fare il figlio sedicenne e che invece gli è costato la vita. Ma l’epilogo di venerdì pomeriggio potrebbe avere altri risvolti penali: una sola la domanda che resta in piedi, dato che gli inquirenti credono alla tesi dello scherzo finito male. Com’è possibile che un’arma, per giunta carica, sia finita in mano a un adolescente? A rischiare in questo caso è il proprietario della carabina calibro 22 fatta trovare dal ragazzo in un cespuglio a 300 metri da casa. Un fucile regolarmente detenuto e denunciato ma, sembrerebbe, non custodito secondo i crismi imposti dalla legge da parte di quel 70enne che il ragazzo chiama nonno e che è il compagno della nonna paterna.
È dalla sua stanza che il ragazzino ha raccontato di aver preso la carabina, trovata appoggiata al muro, vicino al letto e con il colpo in canna. Un comportamento che all’anziano potrebbe costare una denuncia e un’inchiesta per omessa custodia di armi, come recita l’articolo 20 bis della legge 110 del 1975. Il secondo comma recita: «Chiunque trascura di adoperare, nella custodia delle armi, munizioni ed esplosivi le cautele necessarie per impedire che alcuna delle persone indicate nel medesimo comma 1 (cioè minori senza le autorizzazioni, tossicodipendenti, persone non esperte nel maneggiarle, ndr) giunga ad impossessarsene agevolmente, è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda fino a euro 1.032». Insomma il «nonno» potrebbe essere denunciato per aver lasciato la carabina incustodita. Secondo la legge chi ha un’arma deve assicurarsi che nella stanza in cui si trova non giochino bambini, che il mobile dov’è riposta sia «inaccessibile a terzi e in special modo ai minori», così come le munizioni, e che le chiavi per aprire il mobile o il ripostiglio siano in possesso esclusivo dei genitori.