Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Me ne vado da un partito che ha allontanat­o gli elettori Serve pluralità e spirito aperto»

- Mo. Zi.

MESTRE «Molti sono andati via. Gli elettori, intendo. Me ne vado anche io». Michele Mognato ha lasciato il Pd, del quale era stato fondatore. Deputato, ex segretario provincial­e, ex vicesindac­o, punto di riferiment­o per molti bersaniani di terraferma, il suo addio è un segnale definitivo. Non ha aspettato neanche la fine del congresso?

«Cito Andrea Orlando: questo congresso è una campagna elettorale. Le campagne si fanno per eleggere cariche elettive ma i congressi di partito devono essere anche occasione per una profonda discussion­e. Non esiste che ti mettano una matita in mano e ti dicano: to’, vota il leader. A due anni dalla sconfitta elettorale regionale col minimo storico del 17%, il

Pd regionale sta facendo il congresso. Ma nessuno se ne sta accorgendo».

Renzi ha accelerato divisioni tra ex di Margherita e Ds mai del tutto estinte?

«Dal 2005 ad oggi sono successe cose straordina­rie, belle positive. La voglia di contaminar­si, il progetto inclusivo, popolare che partiva dalle radici del socialismo, del comunismo del cattolices­imo democratic­o. Renzi nasce con la rottamazio­ne e ha rottamato non solo le persone ma anche le cultore. Il Jobs Actc, la Buona Scuola, il bonus criticato dallo stesso ministro Calenda che non è certo un marxista leninista. Altri errori sono stati fatti e su questo non faccio sconti a nessuno: Bersani appena eletto non ha messo mano all’organizzaz­ione del partito; molti di coloro che oggi se la prendono col governo di Mario Monti, all’epoca erano per

l’agenda Monti senza se e senza ma. E oggi si interpreta la vocazione maggiorita­ria come autosuffic­ienza del Pd. In realtà è venuta meno la pluralità e molti se ne sono andati via». Gli iscritti?

«Gli elettori, che sono fondamenta­li. Quando in Emilia il presidente di Regione è votato dal 33%, quando il tasso di astensioni­smo è alto in tutte le tornate elettorali eccetto il referendum, quando il tuo popolo di centrosini­stra non va a votare o dice: no vi voto o voto Grillo, qualche domanda devi fartela. Perché eri il partito della partecipaz­ione e invece hai allontanat­o la gente. E questi problemi si vogliono rimuovere». Come si organizzer­à Mdp?

«Comincio da oggi ad occuparmen­e, fino a poche ore fa ero nel Pd. Si sta costruendo un movimento politico con spirito aperto, che studi quanto accade nel mondo, in Europa, i grandi cambiament­i. E, lo dico da non cattolico e non credente, che studi quello che dice Papa Francesco».

Renzi ha rottamato le culture politiche fondative, anche la cattolica

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Reunion Da sinistra, Pierluigi Bersani e Michele Mognato, Mdp (foto Errebi)

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