Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Orientalia, fiabe in forma di fumetto sulla Venezia turca
Le Mille e una notte versione graphic novel e con un marcato accento turco-veneziano. L’idea è dello scrittore e divulgatore Alberto Toso Fei, «veneziano dal 1351», come ama definirsi, che ha scritto il soggetto e l’ha consegnato alle matite di Marco Tagliapietra, veneziano anche lui, pittore, scrittore, insegnante e disegnatore. Dall’incontro tra questi due amanti di Venezia è nato Orientalia Mille e una notte a Venezia (Round Robin 2017, 120 pagine, 18 euro) una graphic novel che contiene le storie che l’ultimo turco rimasto in laguna nel 1838, Saddo Drisdi, racconta a un gruppo di sette ragazzini scampati ad alcuni ufficiali austriaci e rifugiatisi proprio nel Fontego dei tedeschi in disuso. Un posto ancora intriso del fascino che aveva un tempo. E’ qui che si dipanano le storie di Saddo che incantano i bimbi: le vicende della turchetta Selima, morta per mano del suo amato ma senza aver mai trovato la pace o il rapimento di Cecilia Venier Baffo, destinata a diventare favorita di Selim II e poi sultana madre. Nel libro, le cui tavole affondano le proprie origini in un caffè preso tra i due al sole delle Zattere quattro anni fa, gli austriaci sono «bevi-spritz» e i bambini sono irriverenti folletti che popolano i campi di Venezia con i loro giochi all’aperto e con la loro strafottenza in dialetto. L’affresco di una Venezia acciuffata per il rotto della cuffia che ricorda le atmosfere di Corto Maltese e lo sceneggiato d’antan La pietra di Marco Polo.