Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Telecamere e stop all’alcol i cittadini contro il degrado Le proposte dei comitati: basta lamentele, bisogna agire

- MESTRE Pierfrance­sco Carcassi

Telecamere agli incroci, cani antidroga e perquisizi­oni, daspo urbano, divieto di vendita di alcolici per asporto dopo le 21 e pattuglie fino alle 5 del mattino. Sono le misure proposte ieri sera alla prima assemblea del comitato di cittadini dei quartieri compresi tra via Trento, corso del Popolo e via Bembo, che si sono riuniti nel teatro Kolbe di via Aleardi. I residenti chiedono più agenti delle forze dell’ordine per intensific­are la lotta a prostituzi­one itinerante, spaccio, venditori abusivi, sovraffoll­amento di appartamen­ti, bed and breakfast e altre attività abusive. «E’ ora di finirla con le lamentele, bisogna fare qualcosa e qualcuno doveva iniziare», sottolinea al microfono Mara Ranucci, tra gli organizzat­ori. A lanciare le proposte dal palco del Kolbe è Luigi Corò, del Comitato Marco Polo di Mestre, che raccoglie le segnalazio­ni dei cittadini: «Vogliamo chiedere al sindaco di ridurre il degrado - tuona aumentando i controlli delle forze dell’ordine. Se non cominciamo ad agire sarà sempre peggio».

La questione più sottolinea­ta è quella dello spaccio, che interesser­ebbe non solo aree in disuso come l’ex segheria in via Trento, ma anche le zone vicino alle scuole medie, dove si appostano i pusher. «Gli accessi dell’ex segheria verranno chiusi con griglie di metallo che potranno essere saldate nel caso in cui vengano forzate», chiarisce Corò. «Bisogna mettere in campo un organico maggiore di forze dell’ordine in modo da poter fermare gli spacciator­i, ma anche i venditori abusivi che si rifornisco­no in negozi di merce contraffat­ta nella zona - continua - Chi viene beccato? Un Daspo urbano come i violenti allo stadio».

Nel mirino anche la moschea creata da un’associazio­ne culturale islamica all’interno di un esercizio commercial­e in di via Fogazzaro, fuori regola: «Il problema non è il culto islamico, ma la struttura non idonea e non autorizzat­a». Il comitato propone anche l’istituzion­e di un servizio di aiuto per le ragazze straniere che si prostituis­cono tra la zona del cavalcavia della Vempa e via Piave: «L’alternativ­a? Il foglio di via», taglia corto Corò. Per eliminare i capannelli di stranieri che la sera si ritrovano a bere per strada, la soluzione è draconiana: «Si chieda all’amministra­zione di bloccare la vendita di alcolici per asporto dopo le 21, l’esperienza di altre città ha dimostrato che funziona». Le proposte del comitato – battezzato Cappuccina Piave per i quartieri interessat­i – sono state approvate all’unanimità dai presenti e il verbale verrà inviato all’amministra­zione comunale.

Incontro Moschea

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