Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
La Cassazione dà ragione a Luca Casarini «Non doveva andare agli arresti domiciliari»
Ll’inizio della «battaglia» lanciata dai pentastellati e dai comitati, che risale a dicembre, e proprio in coincidenza con un esposto inviato alla procura della Repubblica di Venezia in questi giorni. «Faremo un nuovo accesso agli atti all’Enac e vedremo se lo studio c’è - attacca la deputata veneziana Arianna Spessotto - Resta il fatto che quando a dicembre a notizia aveva fatto il giro d’Italia il 6 giugno di un anno fa: Luca Casarini, ex leader delle «tute bianche» venete nell’epoca delle grandi contestazioni, agli arresti domiciliari proprio quando aveva lasciato da anni il ruolo di «capopopolo» e si era trasferito a Palermo per fare la «partita Iva». Il tribunale di sorveglianza, che doveva eseguire un residuo pena di tre mesi per una delle condanne per le azioni dimostrative, aveva infatti rigettato la richiesta del suo avvocato Giuseppe Romano di affidamento in prova ai servizi sociali e lui si fece un mese chiuso in casa, prima che il suo legale facesse ricorso avevamo chiesto all’ente se il piano di rischio fosse disponibile, ci era stato fatto capire che non lo era, ma che sarebbe stato tarato sul Masterplan 2021: peccato che ci sia una legge del 2005 che impone di farlo in tutti gli aeroporto sopra i 50 mila movimenti».
In mattinata era arrivata la nota di Enac, che, a fronte delle polemiche recenti e anche in Cassazione e gli stessi giudici decidessero, nell’attesa, di sospendere il provvedimento. Nei giorni scorsi la Cassazione ha deciso e ha dato ragione a Casarini, annullando il provvedimento di rigetto e invitando la Sorveglianza a esprimersi nuovamente sulla richiesta. Per ora si conosce solo il dispositivo e non le motivazioni, però è difficile che i giudici rigettino nuovamente l’istanza, anche perché dovrebbero cambiare la motivazione. «Richieste di risarcimento? Non ci sono i presupposti», taglia corto l’avvocato Romano. (a. zo.) di una interrogazione parlamentare di Spessotto al ministro Graziano Delrio dello scorso 15 febbraio, aveva spiegato che lo studio c’è. L’ente aveva poi aggiunto che il Masterplan, dopo aver ottenuto l’ok da parte della commissione Via, ora avrebbe dovuto passare proprio per il ministero delle Infrastrutture, per ottenere il decreto di accertamento di conformità urbanistica. «A quel punto sarà avviata la fase di concertazione prevista dalla policy dell’Enac», spiega l’ente.
«Il piano è importantissimo e la sua redazione non può essere facoltativa! - attacca Spessotto - Se, come sostiene Enac, il piano è stato redatto secondo le previsioni di legge, non capisco perché si è finora rifiutata di farlo visionare sia a me che al Comitato». Al fianco dei comitati c’è anche la consigliera comunale Deborah Onisto (Forza Italia), che rassicura: «C’è un’alta attenzione da parte mia e dell’amministrazione sull’aeroporto - spiega - cercherò di verificare gli esiti dello studio, perché sia data una risposta agli abitanti di Campalto, Ca’ Noghera, Tessera e anche Marcon».