Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Aeroporto, giallo sul piano incidenti I rischi dalla laguna al fiume Dese
L’ente: già inviato al Comune. Spessotto: solo ora dopo un esposto, prima non c’era
(o piano dei rischi contro terzi) ed è la valutazione probabilistica del rischio di subire gli effetti diretti di un incidente aereo cui è esposto chi abita sotto o ai lati delle rotte
Immaginate due gocce, messe in orizzontale. La prima ha la parte più larga a ridosso dell’inizio della pista di atterraggio e si assottiglia verso sinistra andando a coprire un pezzo di barena e di laguna. La seconda ha un fronte di 700 metri dove finisce la pista e poi arriva fino a superare una delle anse del fiume Dese, passando sopra la statale Triestina, qualche casa isolata e soprattutto il cantiere Beraldo, a poche centinaia di metri in linea d’aria dal punto in cui decollano gli aerei. Nel cuore della goccia, come una fiammella, il colore rosso dell’«area ad alta tutel», poi il verde dell’«area interna» e infine all’esterno l’azzurro di quella «intermedia». Eccolo, l’esito dello studio del piano di rischio contro terzi (il cosiddetto «risk assessment») svolto dall’Ente nazionale per l’aviazione civile con gli esperti dell’Università La Sapienza di Roma: ovvero la valutazione probabilistica del rischio che hanno le persone che risiedono sotto o ai lati delle rotte aeroportuali di subire gli effetti diretti di un incidente aereo.
L’enigma si è sciolto, dunque, ma la polemica del Movimento 5 Stelle e del Comitato di cittadini di Tessera resta. Anche perché le carte inviate al Comune di Venezia (precisamente alla direzione «Sviluppo del Territorio e Città Sostenibile») sono quattro di numero: un’accompagnatoria di due pagine in cui si spiega che lo studio è stato svolto sia sulla base della situazione attuale (circa 90 mila movimenti aerei all’anno), sia su quella prevista dal Masterplan del Marco Polo per il 2021, quando dovrebbero salire a 115 mila, e i due schemi relativi. L’Enac poi specifica che di fatto i rischi non cambieranno, anche perché a fronte di un aumento di voli dovrebbe incrementare anche la tecnologie, riducendo dunque le possibilità di eventi drammatici. E perché la data di trasmissione del documento a Ca’ Farsetti è del 13 marzo scorso, cioè ben oltre
Onisto Daremo una risposta ai cittadini