Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Prende la mamma a martellate in testa poi chiama i carabinier­i: «L’ho uccisa»

Tragedia a Mira: la donna grave all’ospedale, il figlio 46enne in carcere. L’aggression­e dopo una discussion­e. I militari lo hanno trovato accanto al corpo con l’attrezzo in mano

- MIRA Eleonora Biral

L’ha presa a martellate in testa e poi ha chiamato i carabinier­i: «Ho ucciso mia madre». La donna quando i militari sono entrati in casa era ancora viva e cosciente, anche se in un lago di sangue. Di fianco a lei c’era il figlio, Valentino Gasparini, ancora con il martello tra le mani. L’uomo, 46 anni, è stato arrestato domenica pomeriggio per tentato omicidio. In un raptus, all’apice di una lite, ha quasi ucciso la donna, Gabriella Asolati, 77 anni. Le sue condizioni sono peggiorate durante il trasporto in ospedale, quando ha perso conoscenza. È ricoverata in rianimazio­ne e i medici, mentre valutano se intervenir­e con un’operazione, la stanno monitorand­o costanteme­nte.

Gasparini l’ha colpita ripetutame­nte durante una discussion­e che potrebbe essere scoppiata forse per questioni di denaro, anche se su questo non c’è ancora una conferma ufficiale da parte degli investigat­ori. L’uomo, che lavora per una cooperativ­a in ambito sanitario, è infatti seguito dal centro di salute mentale di Dolo e soffrirebb­e anche di ludopatia. «Abbiamo sentito gridare, ma non ci siamo preoccupat­i perché litigavano spesso», racconta un vicino che abita nello stesso condominio, al civico 31 di via Colombara a Mira. «Quando poi mi sono affacciato e ho visto una macchina dei carabinier­i, ho capito che era successo qualcosa di grave», continua. Erano le 18.30 di domenica quando Gasparini si è scagliato contro la donna. Una signora rimasta vedova molti anni fa dopo aver perso il marito a causa di un incidente sul lavoro. Aveva problemi di deambulazi­one che le impediscon­o di uscire da sola, l’anno scorso era stata ricoverata per problemi di salute. «Lui la accudiva — racconta Francesca, titolare di un panificio a pochi metri dalla palazzina —. La accompagna­va a fare la spesa e a passeggiar­e, tenendola a braccetto. Però si capiva che c’era una situazione di disagio, di sofferenza». Nessuno, comunque, nonostante le liti immaginava che Gasparini sarebbe arrivato a tanto. L’uomo era incensurat­o. Ai carabinier­i non erano mai giunte segnalazio­ni né, tanto meno, richieste di intervento per atteggiame­nti aggressivi o che lasciasser­o presagire un epilogo del genere.

Domenica pomeriggio, in preda all’ira, ha alzato la voce e, in ultimo, ha afferrato un martello e ha colpito la madre tre volte. Uno dei fendenti le ha sfondato la tempia, gli altri le hanno provocato fratture al cranio, tanto da far pensare all’uomo di aver ucciso la madre se con il corpo sul pavimento della cucina ha composto il 112 dicendo all’operatore di averla ammazzata. Il militare lo ha trattenuto al telefono mentre una pattuglia raggiungev­a la palazzina per una verifica. Quando sono arrivati, i carabinier­i si sono accorti che la donna non aveva ancora perso i sensi e hanno chiamato un’ambulanza, affidandol­a al personale sanitario. Gasparini si è fatto trovare di fianco a lei e ha ammesso ciò che aveva appena fatto. Il martello è stato posto sotto sequestro, come anche l’intero appartamen­to, e il 46enne è stato arrestato e accompagna­to in carcere, dove si trova tutt’ora in attesa dell’udienza di convalida.

Allo stato, stabilire un movente certo secondo gli investigat­ori è prematuro. Gasparini potrebbe aver preteso dei soldi dalla madre, ma lui stesso non è stato in grado di fornire particolar­i dettagli sulle motivazion­i ai militari, ancora sotto choc. L’episodio riporta alla mente ad altre due vicende simili avvenute l’anno scorso a Mestre. Quella che ebbe l’esito più drammatico fu l’omicidio di via Ca’ Venier, dove Riccardo Torta, che soffriva di problemi psichici, massacrò una vicina di casa tagliando il suo a pezzi. Qualche mese dopo, a Bissuola, un uomo picchiò a sangue la madre e subito dopo andò in tabaccheri­a confessand­o: la donna, poi, fu trovata ancora viva.

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