Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Verona, il candidato deciso a Roma rischia di far esplodere il centrodest­ra

L’accordo sull’asse Salvini-Ghedini scontenta tutti. I retroscena e il peso del pasticcio di Padova

- di Alessio Corazza

La svolta della campagna elettorale per le comunali di Verona risale a sette giorni fa. Roma, mercoledì pomeriggio, Niccolò Ghedini per Forza Italia e Giancarlo Giorgetti per la Lega Nord stanno discutendo del caso Genova. Ma per blindare l’alleanza nel capoluogo ligure i due colonnelli di Silvio Berlusconi e Matteo Salvini convengono che occorre chiudere la partita anche a Verona, dove le cose stanno prendendo una brutta piega e il centrodest­ra rischia di esplodere. Per capire come si arrivi in quella sede ad accordarsi - al prezzo di pesanti strascichi nei due partiti, ed in particolar­e in Forza Italia, come vedremo tra poco - sulla candidatur­a di Federico Sboarina, avvocato e già assessore (An e poi Pdl) nella prima giunta Tosi poi tra i fondatori dell’associazio­ne Battiti, occorre però fare un passo indietro.

Il giorno di San Valentino, 14 febbraio, il Carroccio ha indicato come candidato sindaco il suo senatore Paolo Tosato. Pare una mossa di circostanz­a, ma ad ogni occasione il segretario regionale Toni Da Re e quello veronese Paolo Paternoste­r ripetono: «Con Tosato si va fino in fondo». Anche Forza Italia ha un suo candidato sindaco, almeno sulla carta: si tratta del deputato Alberto Giorgetti, ex sottosegre­tario in tre governi (Berlusconi, Monti, Letta) e mai tenero con Flavio Tosi (dopo la celebre puntata di Report chiederà un’indagine sulle infiltrazi­oni mafiose nel Comune di Verona).

È questa la situazione che si trova a gestire il bresciano Adriano Paroli, uomo di Ghedini, nominato a febbraio commissari­o veneto di Forza Italia dopo il silurament­o di Marco Marin per il pasticcio di Padova. Due i suoi obiettivi, non facilmente conciliabi­li: stringere un’alleanza con la Lega ma allo stesso tempo impedire che il candidato sindaco sia un leghista perché,con Luca Zaia governator­e e dopo la ricandidat­ura di Massimo Bitonci a Padova, i berlusconi­ani non possono permetters­i che il Carroccio si prenda anche Verona.

Serve una candidatur­a di compromess­o e Paroli prova a giocarsi la carta di Massimo Ferro, imprendito­re ed ex politico prima democristi­ano e poi forzista, nonché amico di Ghedini. Ma il Carroccio non ci sente e la partita si trasferisc­e a Roma. Al tavolo nazionale che governa le candidatur­e siede il deputato Altero Matteoli, considerat­o sponsor di Alberto Giorgetti. Ma mercoledì scorso, come detto, l’accordo lo chiude il fedelissim­o di sempre di Berlusconi, Ghedini.

La convergenz­a matura su Sboarina, una carta che l’ europarlam­entare veronese della Lega e vice di Salvini Lorenzo Fontana, grande regista dell’ operazione, intendeva giocarsi da mesi. Matte oli, cui tocca l’ingrato compito di avvertire Giorgetti, adesso spiega: «Fino al giorno della presentazi­one delle liste può sempre succedere di tutto, ma noi consideria­mo la partita sostanzial­mente chiusa. Di certo c’è molto malcontent­o sia in una parte della Lega che in una

 Matteoli La partita è per noi chiusa, è vero molto scontento nella Lega

parte di Forza Italia».

A placare i leghisti veronesi orfani di Tosato è arrivato a Verona, venerdì, Salvini in persona, che poi, il lunedì successivo, ha ricevuto Sboarina in via Bellerio a Milano. Al momento, invece, non risulta nessuna visita del candidato in pectore del centrodest­ra veronese ad Arcore. Ufficialme­nte, Berlusconi - cui si sono rivolti con una lettera aperta alcuni esponenti veronesi ed ex di Forza Italia delusi dall’intesa - non si occupa di questa partita. Ma tra i suoi fedelissim­i serpeggia un malumore crescente, se non una vera propria rivolta, contro Ghedini per un accordo, quello di Verona, ritenuto penalizzan­te per Forza Italia. «Tutto parte da Padova - spiega un fedelissim­o dell’ex Cavaliere che chiede di restare anonimo - a pagare il conto per la caduta di Bitonci è stato Marin, ma il vero responsabi­le è Ghedini, che poi è riuscito pure a nominare un suo uomo come Paroli.

Il suo unico interesse ora è ricucire con la Lega, ma l’accordo su Sboarina è penalizzan­te per noi, per due ragioni: primo, pur non essendo un leghista, è evidente l’imprimatur del Carroccio sulla nomina; secondo, è un civico della nostra area che rischia di svuotare, per l’ennesima volta, Forza Italia».

 Giorgetti Ora ho le mani libere per un accordo con Flavio Tosi

La situazione appare quindi oltre modo ingarbugli­ata tanto più che Alberto Giorgetti, scaricato in malo modo, dice ora di considerar­si con «le mani libere» e parla apertament­e di un accordo con l’ormai ex rivale Tosi. Un dialogo già avviato che avrebbe anche buone chance di concretizz­arsi se il sindaco di Verona non si fosse impuntato nel candidare - nel caso probabilis­simo in cui il governo non cambi la legge per consentirg­li un terzo mandato - la compagna senatrice (di Castelfran­co) Patrizia Bisinella.

In questo contesto, si attende a breve la nota del Carroccio che dovrebbe ufficializ­zare la candidatur­a di Sboarina, cui dovrebbe seguire quella di Forza Italia. Ma chi è familiare con i travagli del centrodest­ra veronese - dal 2002 in poi c’è stata una lunga sequela di scissioni - invita alla prudenza, ricordando quanto accadde dieci anni fa: l’indicazion­e di Flavio Tosi candidato unico del centrodest­ra al posto di Alfredo Meocci avvenne solo poche ore prima del termine ultimo per la presentazi­one delle liste.

 ??  ?? L’avvocato Niccolò Ghedini uomo forte di Forza Italia ha sulle spalle il peso del pasticcio di Padova e avrebbe accettato un candidato di mediazione
L’avvocato Niccolò Ghedini uomo forte di Forza Italia ha sulle spalle il peso del pasticcio di Padova e avrebbe accettato un candidato di mediazione
 ??  ?? Il sindaco Flavio Tosi, che non può ricandidar­si e punta sulla compagna Bisinella, sta alla finestra e spera di accogliere i delusi di Forza Italia
Il sindaco Flavio Tosi, che non può ricandidar­si e punta sulla compagna Bisinella, sta alla finestra e spera di accogliere i delusi di Forza Italia
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Lo sponsor Lorenzo Fontana, europarlam­ent are leghista e vice di Salvini, viene considerat­o il grande sponsor dell’accordo su Sboarina
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Il candidato Federico Sboarina, avvocato e già assessore (An e poi Pdl) nella prima giunta Tosi è l’uomo sul quale Ghedini e Salvini sono d’accordo

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