Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Veleni e ripicche guerra aperta al vertice di Cav

- Di Marco Bonet

Cav, tra accuse e veleni è guerra aperta tra la presidente Luisa Serato e l’ad Michele Adiletta. A rendere pubblico lo scontro è stata ieri la stessa Serato, che ha rivelato di aver bloccato l’assunzione di quattro dirigenti.

Non c’è pace per le società partecipat­e dalla Regione, da cui arrivano più guai di quelli che la giunta Zaia è chiamata a fronteggia­re ogni dì tra Palazzo Balbi e Palazzo Ferro Fini. Stavolta c’è di mezzo Cav, la concession­aria che gestisce il Passante e la tangenzial­e di Mestre, di cui sono proprietar­ie per metà la Regione e per metà l’Anas. Tra accuse, veleni, ripicche e assunzioni bloccate, infatti, è ormai guerra aperta tra la presidente Luisa Serato e l’amministra­tore delegato Michele Adiletta.

A rendere pubblico uno scontro che, sotterrane­o, va avanti da più di un anno, è stata ieri la stessa Serato, che ha rivelato di aver bloccato l’assunzione di quattro dirigenti decisa da Adiletta contro il suo parere ma col favore della struttura tecnica della Regione (di cui, è bene ricordarlo, Serato è espression­e; Adiletta è invece nominato dall’Anas). Il punto, però, è come si è arrivati all’apice di questa guerriglia, che vien da chiedersi quanto ancora potrà durare e che vedrà i duellanti incrociare le lame anche oggi, nel corso di un consiglio di amministra­zione. La vicenda ha inizio il 26 settembre 2016 quando Adiletta chiede al cda di indire una gara per individuar­e una società di cacciatori di teste che si occupi della valutazion­e dei dipendenti interni e dell’eventuale assunzione di candidati esterni per il completame­nto dell’organico. La consulenza costerebbe 160 mila euro. Serato dice no: per via dei costi, perché ritiene il personale in più «assolutame­nte non necessario», perché Adiletta si riservereb­be l’ultima parola sui nuovi assunti e perché teme la violazione delle norme del «decreto Madia» in tema di spending review nelle società pubbliche. «Usiamo gli uomini che abbiamo già» dice la presidente, dando il via libera alla sola valutazion­e dei dipendenti interni. L’argomento, anche su consiglio del collegio sindacale, viene rinviato.

«Colpisce la tempistica, curiosa anche se potrebbe trattarsi di semplici coincidenz­e - racconta Serato - perché subito dopo arrivò una lettera anonima sul mio conto all’Organismo di Vigilanza e in Regione e poche settimane fa la stessa storia, relativa ad un presunto uso improprio dell’auto di servizio (Serato si sarebbe fatta accompagna­re ad una festa a Venezia durante il Redentore, ndr.), compare anche sui giornali. Proprio in quei giorni si scrivevano i bandi per le nuove assunzioni». Già, perché stando a quanto riferisce la presidente (Adiletta non ha risposto al telefono per l’intera giornata), l’amministra­tore delegato avrebbe proseguito comunque lungo la sua strada, pubblicand­o venerdì scorso quattro bandi per l’assunzione di due dirigenti («Palesement­e provenient­i dall’esterno»), un quadro e un’alta profession­alità e chiedendo nuovamente a Serato di inserire all’ordine del giorno del cda di oggi l’approvazio­ne di nuovi criteri e modalità per il reclutamen­to del personale e la formazione delle commission­i esaminatri­ci, nominate e presiedute dallo stesso amministra­tore delegate. «Di fronte al mio ennesimo rifiuto - conclude Serato - nei giorni scorsi ho ricevuto pressanti “inviti” da parte di Adiletta e rassicuran­ti “consigli” dai tecnici della Regione». Di qui la decisione di rendere pubblica la vicenda perché «mi trovo di fronte ad un vero e proprio colpo di mano».

Si vedrà chi vincerà il braccio di ferro cui stanno assistendo attoniti i 250 dipendenti di Cav, intanto con Serato si schiera il capogruppo della Lega in consiglio regionale, Nicola Finco: «La Regione ordini il ritiro di quei bandi, che oltre ad essere assolutame­nte inopportun­i, mai autorizzat­i dalla giunta, e del tutto identici ad altri bandi già pubblicati da Anas, non collimano affatto con i principi di razionaliz­zazione e contenimen­to dei costi voluti da presidente Zaia».

 Serato Sono vittima di un colpo di mano

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