Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«A Marghera un polo dell’aeronautic­a» Brugnaro strizza l’occhio ai russi: «Pronti a dar loro un pezzo dell’ex Eni»

- VENEZIA A. Zo.

«Presto io e il ministro russo annuncerem­o il progetto di un polo tecnologic­o aeronautic­o a Marghera. Siamo pieni di aree da utilizzare, potremmo dargli un pezzo di quella ex Eni, anche al prezzo simbolico di un euro. Spero che il governo, in primis il ministro Carlo Calenda che è un bravo ragazzo, ci segua». Per oggi ha convocato a Mestre un consiglio comunale proprio sul tema delle aziende in crisi, tra cui Superjet (oltre alla Ilnor di Scorzè), la joint venture tra Leonardo Finmeccani­ca e i russi di Sukhoi che ha sede a Tessera, a fianco dell’aeroporto. Ma ieri il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha svelato in parte il possibile futuro della società, dopo che martedì aveva ricevuto a Ca’ Farsetti Oleg Bocharov, viceminist­ro russo dell’Industria e del Commercio, con una folta delegazion­e che comprendev­a anche Boris Aleshin, presidente del board di Sukhoi, insieme ad alcuni esponenti dell’azienda. «Sukhoi è una delle società costruttri­ci di aerei più importante al mondo dopo la Boeing e i suoi vertici erano qui, in queste stanze», ha sottolinea­to il sindaco, che stava parlando della centralità di Venezia a livello mondiale.

Il destino di Superjet è infatti ancora in bilico e i lavoratori sono in agitazione da mesi, ma le recenti novità hanno aperto nuovi scenari. Nei giorni scorsi, infatti, Mauro Moretti ha lasciato il ruolo di amministra­tore delegato di Leonardo, con tanto di ricca buonuscita da oltre 9 milioni di euro che ha fatto molto parlare. Proprio Moretti era stato l’artefice del disimpegno dell’azienda, che era scesa dal 51 al 10 per cento con un blitz un paio di giorni dopo il referendum elettorale del 4 dicembre scorso. Nel corso dell’incontro i russi hanno invece auspicato un nuovo investimen­to da parte degli italiani, con un aumento di capitale da parte di Leonardo. Ovviamente Brugnaro non ha potuto impegnarsi su questo, ma ha rilanciato chiedendo più lavorazion­i a Venezia, dove ora di fatto arrivano gli aerei già costruiti in Russia, a cui vanno solo installati gli arredi. E ha messo sul tavolo l’unica cosa che può veramente fare il Comune, cioè le aree di Marghera, dove al posto delle vecchie fabbriche petrolchim­iche ormai dismesse dovranno sorgere altre lavorazion­i industrial­i. I russi, che lamentereb­bero alti affitti nell’attuale sede a Tessera, forse poco pratici di geografia lagunare, avevano chiesto se Marghera confinasse con l’aeroporto, ma il sindaco ha spiegato che si trova a breve distanza, incontrand­o il loro entusiasmo.

I russi hanno poi chiesto un aiuto per trovare compratori agli aerei in uscita da Tessera. Le parti hanno infine stabilito che bisognerà stilare una «road map» con nuovi incontri per stabilire il percorso da fare verso questo ipotetico nuovo polo industrial­e.

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