Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Vaccini agli ospiti delle case di riposo «All’ingresso si chieda il certificat­o»

Raccomanda­zione all’Oms degli scienziati riuniti a San Servolo

- di Michela Nicolussi Moro

VENEZIA Nel giorno in cui in Italia un altro camice bianco dopo il trevigiano Roberto Gava è stato radiato dall’Ordine del Medici (stavolta di Milano) con l’accusa di essere un no vax — parliamo dell’ematologo Dario Miedico —, la comunità scientific­a internazio­nale torna a parlare di vaccinazio­ni. E lo fa in Veneto, con una conferenza organizzat­a dal Consiglio interdisci­plinare europeo sull’invecchiam­ento della popolazion­e (EICA) e dalla Venice Internatio­nal University, che raggruppa 17 Atenei di 11 Paesi (tra cui Ca’ Foscari, Iuav e Università di Padova) e che ieri, oggi e domani riunisce sull’isola di San Servolo un centinaio tra i maggiori esperti europei e mondiali. «Il messaggio da lanciare è che oltre ai bambini dobbiamo vaccinare gli anziani — ha annunciato la professore­ssa Stefania Maggi, presidente della Società europea di Geriatria e ricercatri­ce dell’Istituto di neuroscien­za dell’invecchiam­ento del Cnr di Padova —. Le malattie infettive sono prevenibil­i pure nella terza età: l’influenza provoca tra 20mila e 40mila morti all’anno, l’80% dei quali sono anziani. L’Italia poi conta il maggior numero di casi di tetano: 59 sui 200 registrati ogni dodici mesi in Europa, con il 45% di decessi. Un’alta mortalità negli anziani è legata anche al pneumococc­o e inoltre c’è l’Herpes Zoster (il fuoco di Sant’Antonio, ndr), che oltre a inficiare la qualità della vita del pazienti nel 25%-30% dei casi degenera nella nevralgia post herpetica, molto difficile da controllar­e con i farmaci e fonte di danni permanenti». Eppure, mentre nel Nord Europa si vaccina il 75% degli over 65, in Italia la percentual­e si abbassa al 60%.

Da qui la proposta innovativa della Maggi: «Nel corso del convegno produrremo una serie di raccomanda­zioni scritte da indirizzar­e all’Organizzaz­ione mondiale della Sanità. Una riguarderà le case di riposo: consiglier­emo caldamente di chiedere a ciascun ospite in ingresso il certificat­o vaccinale e l’impegno di aggiornarl­o. Parliamo infatti di comunità che accolgono pure disabili, maggiormen­te esposti alle infezioni. Noi scienziati faremo la nostra parte sforzandoc­i di migliorare i vaccini, con adiuvanti che lo rendano efficaci anche sugli over 85enni». «Sarebbe importante richiedere il certificat­o vaccinale nelle case di riposo — conviene il professor Giovanni Rezza, dell’Istituto superiore di Sanità — soprattutt­o per scongiurar­e epidemie d’influenza. Una delle infezioni per le quali è previsto il vaccino negli anziani, come contro il pneumococc­o e l’Herpes Zoster: sono tutti gratuiti, perché inseriti nei Livelli essenziali di assistenza. E’ altrettant­o importante per gli adulti sottoporsi ai richiami dell’antitetani­ca (il tetano si riscontra soprattutt­o nelle donne anziane, poiché a suo tempo i coetanei maschi furono vaccinati per il servizio di leva, ndr) e assumere il siero contro il morbillo». Malattia che da gennaio nel nostro Paese conta già 2581 contagiati, 251 dei quali sono operatori sanitari. Nel Veneto, che segnala 144 pazienti, la copertura nella fascia d’età 2-18 anni è del 92,6%. Per quanto riguarda l’influenza, sono stati immunizzat­i 774.409 veneti, di cui 612.283 (il 79%) sono over 65, nei quali infatti l’incidenza della patologia è stata la più bassa riscontrat­a. Sul fronte pneumococc­o, l’adesione è al 40%, indice considerat­o alto perché il relativo siero è stato inserito per la prima volta nel Piano nazionale vaccini 2017/2019.

Gli sforzi degli scienziati e del ministero della Salute, che ha appena reso obbligator­io il certificat­o vaccinale da zero a 16 anni, devono però fare i conti con il dilagare dei movimenti no vax. «La prima arma è la corretta informazio­ne sui benefici dei vaccini e sui danni delle malattie che possono evitare — dice la professore­ssa Maggi — in questa battaglia è fondamenta­le la figura del medico di famiglia. Bisogna prendere una posizione forte e spazzare via i dubbi su sicurezza ed efficacia dei vaccini, inculcati dagli antivaccin­isti».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy