Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«L’ultima battaglia della corsa rosa»

La tappa Dopo le Dolomiti il muro di Ca’ del Poggio, la salita del Grappa e lo strappo di Foza prima dell’arrivo ad Asiago. Bruseghin e Faresin: «Sarà uno spettacolo di folla e chi vuol fare saltare il banco qui ci potrà riuscire»

- Andrea Pistore © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

L’ultima grande battaglia della corsa rosa, da Pordenone ad Asiago. Il dente di Ca’ del Poggio, il Grappa e l’inedita salita di Foza prima dell’arrivo. È il riassunto breve della tappa in programma sabato, quella più attesa, quella dei veneti, quella che saluterà le grandi montagne. Sarà la sfida a tre per la maglia rosa: Tom Domoulin, la «sorpresa» in testa alla generale, e i due sfidanti attesi dall’inizio, Vincenzo Nibali reduce dall’impresa nel tappone con Mortiolo e Stelvio e Nairo Quintana, lo scalatore colombiano.

Il Veneto verrà attraversa­to dalla corsa già tra oggi e domani ma il clou è certamente questo. Oggi nella tappa che arriva a Ortisei dopo 25 chilometri i corridori attacchera­nno il Pordoi per entrare in Val Badia con il Falzarego. Domani, da Sesto a Piancavall­o c’è il passo Monte Croce Comelico, Santo Stefano, Sappada e l’uscita dal Veneto dopo una trentina di chilometri, verso il Friuli. Sabato gli appassiona­ti potranno in avvio godersi lo show lungo 100 chilometri che costeggian­o le prealpi trevigiane e nell’anfiteatro di Ca’ del Poggio, poi al traguardo volante di Feltre prima che il serpentone rosa si affacci sui due Gran Premi della Montagna. Marzo Bruseghin, ex campione di Conegliano, due tappe vinte al Giro e un terzo posto nel 2008, conosce a menadito ogni centimetro delle strade trevigiane che si affrontera­nno dopo la partenza da Pordenone. «Erano tantissimi anni che la penultima frazione del Giro non veniva corsa quasi interament­e nel nostro territorio — spiega — dopo l’avvio si arriva nelle zone del prosecco. Le colline saranno piene di tifosi, per una tappa impegnativ­a anche se non la più faticosa. Ci sarà spazio per attaccare, sia da lontano, sia nelle ultime rampe di Foza. Sarà una frazione interessan­te e bella, nel giorno che anticipa la cronometro finale. Gli scalatori saranno costretti a rendere la corsa dura». Sul Ca’ del Poggio, un muro di poco più di un chilometro, con punte del 18% e pendenza media del 12%, si scatenerà la prima bagarre: «Ormai è un classico del Giro, uno strappo molto impegnativ­o, potrebbe funzionare da trampolino per gli uomini che vorranno tentare la fuga da lontano. Per i corridori che devono fare la classifica sarà importante aspettare il Grappa, una salita vera che può restare nelle gambe. I tifosi sul muro saranno tantissimi, colorandol­o di entusiasmo come solo queste terre riescono a fare. L’organizzaz­ione è fantastica, lo scenario ideale con tanti eventi che renderanno il pomeriggio splendido».

L’attesa più grande è comunque al chilometro 99, quando superata Feltre, la corsa affronterà il Grappa, il trampolino ideale per far saltare il banco a chi ancora avrà un briciolo di energia. Una salita di 24 chilometri su strada a carreggiat­a ridotta, con una parte che presenta pendenze elevate seguita da una seconda meno impegnativ­a e ricca di contropend­enze prima del Gpm. Gianni Faresin, vicentino di Marostica, campione d’Italia nel 1997 e sesto al Giro del 1998, ha percorso mille volte queste strade. «Il Grappa è una salita che non perdona, l’ideale per chi tentare qualcosa. Verrà affrontata da uno dei versanti più difficili e le pendenze sono importanti con punte superiori al 15%. Se qualcuno deve attaccare dovrà farlo qui, poi la discesa è tecnica e si potrà fare la differenza anche nella picchiata». Lasciata alle spalle la montagna simbolo della Grande Guerra, il gruppo scenderà sui 26 chilometri di tornanti verso Valstagna per affrontare l’inedita ascesa di Foza. «È una bella salita — racconta Faresin — sarà uno spettacolo vedere i corridori arrivare, consiglio a tutti i tifosi di piazzarsi qui, anche se la salita è pedalabile e non troppo impegnativ­a; la selezione sarà già stata fatta, si potranno formare gruppi ristretti con le ultime scaramucce della corsa. Ci sono delle aree panoramich­e che consentono di godersi tutto lo spettacolo, io per primo andrò a Foza, per vedere il loro passaggio». Superato il Gran Premio della montagna, mancherann­o 15 chilometri al traguardo di Asiago in viale della Stazione. «Sarà una giornata di festa, un appuntamen­to che attirerà tantissime persone — conclude Faresin — i tifosi sapranno accogliere al meglio i corridori dopo le fatiche dell’ultima settimana».

Marzio Bruseghin Per i corridori che devono fare la classifica sarà importante aspettare il Grappa

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy