Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Cellulari e telecamere contano i turisti Il top di Carnevale: 15 mila in Piazza
Sistema sperimentale. Nei giorni normali le aree affollate sono quelle universitarie
Nel giorno del volo dell’Aquila, lo scorso 26 febbraio, l’ultimo fine settimana di Carnevale gli arrivi si sono concentrati al mattino. Da Piazzale Roma e dalla stazione a piedi lungo la direttrice di Strada Nova fino all’area marciana. Una nuvola di puntini rossa dalle 8 alle 12 diventata ancora più scura nelle quattro ore successive in cui l’area realtina e l’area Marciana sono state del tutto congestionate. Il picco è stato poco dopo mezzogiorno quando sono state contate in piazza 15 mila persone. Poi il deflusso lungo la stessa direttrice e lo svuotamento della piazza alle 20.
Ecco i dati della sperimentazione sul conteggio dei flussi turistici fatta nei giorni di Carnevale da Corila e Università di Bologna con Tim. Per la prima volta le osservazioni sul campo sono state validate con i numeri. È stato messo a punto uno strumento in grado di ricostruire, modellizzare e prevedere i grandi flussi pedonali grazie ai dati forniti in forma aggregata dalla Tim sulla georeferenziazione dei cellulari e grazie a un algoritmo capace di contare le persone che passano davanti a una telecamera o sono presenti in un’immagine e alla rete wifi. I dati sperimentali sono stati raccolti dal 23 febbraio al 2 marzo scorsi confrontando il pienone del Carnevale con due giorni ordinari. Sono state studiate le immagine delle telecamere posizionate sul ponte di Calatrava, in area Stazione, in Strada Nova e in area Marciana. In tutto sono stati esaminati 1,5 milioni di dati geolocalizzati al giorno che sono diventati mappe, puntini e flussi. I dati sono basati su un campione del 3 per cento, una cifra rappresentativa come spiega il professore Armando Bazzani, docente di fisica all’Università di Bologna. Le mappe mostrano la mobilità nel centro storico in base alla fascia oraria: nei giorni del Carnevale si arriva la mattina, si imbocca Strada Nova verso San Marco fino al momento di massima congestione della città tra le 12 e le 16 quando iniziano a scurirsi anche le direttrici di Frari-Accademia. Nei giorni feriali l’attrattore è la zona universitaria. Ecco che le calli tra piazzale Roma e Ca’ Foscari si colorano fin dalle prime ore del mattino, mentre Strada Nova e area Marciana non risultano congestionate. «È uno strumento potente grazie alle possibilità offerte dai big data – spiega Bazzani – Venezia è una città difficile, se lo strumento funziona qui è esportabile ad altre realtà». Spiega coordinatore del progetto, Pierpaolo Campostrini, del Corila, coordinatore del progetto: «Non abbiamo una proposta di gestione dei flussi, ma dal momento che non si può gestire quel che non si conosce forniamo alle amministrazioni strumenti utili per avere dati affidabili e precisi». I dati raccolti dallo strumento possono essere studiati in diversi modi, si possono ridurre o ampliare i riquadri di spazio e di tempo dei dati e in questo modo indagare fenomeni come pendolarismo o finto pendolarismo dai dintorni e verificare quali siano le porte di accesso più utilizzate per arrivare in città». La curiosità che emerge dalla sperimentazione è che per arrivare a San Marco durante il Carnevale i turisti camminano piuttosto che prendere i mezzi pubblici, forse troppo costosi.