Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Sì al cambio d’uso di Locatelli tra i mal di pancia dei fucsia
Crovato si dissocia, Battistella non vota come l’opposizione
«Dal punto di vista etico la trasformazione di un’abitazione civile in un albergo diventa sempre di più un atto esecrabile. Se io avessi anche mille case a Venezia non farei il cambio d’uso nemmeno di una». Maurizio Crovato alla fine ha premuto il tasto verde, ma il consigliere della Lista Brugnaro non ha nascosto un po’ di disappunto sulla contestata delibera sul cambio di destinazione d’uso da residenziale a ricettivo degli ultimi 32 metri quadrati dell’immobile di Calle delle Rasse riconducibile alla sua compagna di partito Marta Locatelli. Disappunto politico, più che tecnico, anche a causa di quel passaggio in cui si dice che la deroga al cambio viene concessa per uno «specifico e rilevante inte- resse pubblico». «Tre tecnici ci sono venuti a dire che era un atto dovuto - ha aggiunto Crovato - inoltre quello spazio è intercluso e sarebbe rimasto abbandonato». Si trincera invece dietro un «no comment, ho le mie convinzioni» l’altro fucsia Luca Battistella, la cui astensione è clamorosa, visto che di lavoro fa l’architetto.
Questo per dire che il «caso Locatelli», pur chiusosi senza problemi con 20 voti favorevoli, qualche mal di pancia lo ha creato anche nella maggioranza. L’opposizione è invece uscita dall’aula: i consiglieri del Gruppo Misto Ottavio Serena («qual è l’interesse per i veneziani di questa delibera?», ha detto) e Renzo Scarpa e il terzetto dei 5 Stelle (Sara Visman, Davide Scano ed Elena La Rocca) non hanno nemmeno voluto partecipare alla discussione. «Il tema non è tecnico, ma appunto politico», ha spiegato Andrea Ferrazzi (Pd), ex assessore all’Urbanistica, dopo che tre dirigenti (Edilizia, Urbanistica e Ufficio stime) avevano spiegato la regolarità della delibera. «Tra questa delibera e la precedente avallate un piccolo alberghetto che ha 8 stanze per 18 posti letto in un’area di pregio, vicino a San Marco», ha aggiunto Ferrazzi, ricordando il voto del 2015 che aveva trasformato il resto dell’immobile. «E’ imbarazzante, diamo un segnale negativo dopo tutte le commissioni su come governare il turismo», ha aggiunto Nicola Pellicani (Pd). «Una mandria di buoi è già scappata con le amministrazioni precedenti», ha replicato Saverio Centenaro (FI). «Noi vogliamo mettere un freno alle strutture turistiche e a breve presenteremo una delibera per limitare i cambi d’uso - ha chiosato l’assessore Massimiliano De Martin - ma qui è un atto dovuto per un recupero funzionale di un’unità immobiliare». (a. zo.)
De Martin Metteremo un freno alle strutture turistiche. A breve una delibera per limitare i cambi d’uso