Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Cura dimagrante e rilancio dell’azienda Così si riapre il futuro per Thetis
Un nuovo piano aziendale per salvare la società, rilanciare le competenze dei settori più efficienti – mentre le divisioni meno remunerative cercano un nuovo acquirente – nella speranza di potersi aggiudicare la partita milionaria del futuro del Mose: ieri mattina, sotto la supervisione della Regione, è tornato a riunirsi il tavolo di crisi sulla situazione di Thetis, a cui hanno preso parte anche il Comune di Venezia, che partecipa al capitale della società con il 6 per cento di Actv, la segreteria veneziana di Filctem Cgil e le Rsu aziendali. Sono state esposte le decisioni prese dall’assemblea dei soci della scorsa settimana, direttamente dalla voce dell’amministratore unico Wherter Montanari: oltre a confermare la vendita del settore «sistemi intelligenti dei trasporti», per cui potrebbero arrivare a breve alcune offerte, Montanari ha ribadito l’intenzione del Consorzio Venezia Nuova, socio di maggioranza, di «rilanciare la società» con un nuovo piano industriale; la strategia dovrà partire dalla riduzione di costi, ma con grande attenzione ai settori legati alla direzione lavori e all’ingegneria civile e ambientale, evidentemente fondamentali per assicurarsi gli uffici dell’Arsenale che monitoreranno il Mose. Dal sindacato la notizia è stata accolta con cauto ottimismo, per il timore di nuovi esuberi e ulteriori procedure di mobilità. Il tavolo tornerà a riunirsi a luglio e la Filctem ha chiesto di tornare a bussare alla porta del ministro alle Infrastrutture, Graziano Delrio, perché sciolga una volta per tutte il nodo della manutenzione del sistema Mose. «Resta poi irrisolto il problema della gestione dei lavoratori presso il Provveditorato – concludono i sindacati Dopo mesi di discussione non sono ancora chiare le deleghe della Città Metropolitana e anche per il 2017 i lavoratori distaccati di Thetis restano nell’incertezza». (gi. co.)