Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Pietre contro i finestrini dei Frecciarossa
Mestre, il «gioco» pericoloso di sei ragazzini tra i 7 e 13 anni che hanno rotto i vetri
MESTRE Si sono avvicinati il più possibile ai binari e hanno aspettato i treni. Il primo centro li ha galvanizzati e così hanno continuato. In venti minuti hanno distrutto sei finestrini di tre Frecciarossa Milano-Venezia e Venezia-Roma. Dietro il gioco folle, rischioso, sei ragazzi trai7 e i 13 anni. La Polfer allertata da un capotreno li ha trovati e portati in ufficio e ha chiamato i genitori. Non sono punibili perché giovanissimi, ma i genitori dovranno pagare i danni.
Aspettare che passi un treno e, quando è abbastanza vicino, tirare. Chi fa cilecca può riprovarci, una volta, poi un’altra, magari cambiando il tipo di sasso, più pesante o più leggero. L’importante è centrare l’obiettivo: i finestrini dei treni in corsa.
Un gioco folle, rischioso, ideato da un gruppo di sei bambini e ragazzini di Mestre, tutti trai7 e i 13 anni. Domenica pomeriggio hanno preso a sassate tre Frecciarossa della linea Milano–Venezia e RomaVenezia. Un treno ha avuto quattro finestrini danneggiati, gli altri uno ciascuno.
I ragazzini si sono avvicinati ai binari attraversando via degli Abeti alla Gazzera e si sono messi poco distanti dalle rotaie per avere i convogli sotto tiro. Il più grande ha tredici anni, il più piccolo ne ha appena sette. Bambini. Che non è escluso abbiano partecipato, nell’ultimo anno, alle lezioni di sicurezza della polizia ferroviaria che ha avviato di recente una campagna di sensibilizzazione nelle scuole, proprio per educare gli studenti più piccoli. Il progetto si chiama «Train to be cool» e nel 2016 ha permesso alla polfer di parlare a 170mila ragazzini, dei quali 1.961 veneti. Sono troppi i ragazzi che non capiscono quanto può essere pericolosa per loro e per i passeggeri ei dipendenti dei treni qualsiasi bravata, come i selfie sui binari che sono già costati la vita due giovani.
Il gruppo di ragazzini non deve aver percepito fino a che punto hao messo a rischio i passeggeri dei tre Frecciarossa, domenica sera, tra le 18.30 e le 18.50. I sei giovanissimi hanno lanciato un sasso a teconvogli sta verso i tre treni: il 9434 proveniente da Roma Termini, il 9756 partito da Venezia e diretto a Milano Centrale e il 9451 partito sempre dalla città lagunare e diretto a Roma Termini. I lanci hanno colpito nel segno, facendo gravi danni ai convogli. Sei finestrini sono stati rotti. Quattro nel primo treno, uno nel secondo e uno nel terzo. Fortunatamente i andavano a velocità ridotta e questo ha fatto in modo che le schegge non ferissero i passeggeri che si trovavano all’interno. Nel 2014 nel Trevigiano un sasso lanciato addosso a un treno sulla Venezia–Udine aveva frantumato un finestrino e le schegge avevano gravemente ferito una studentessa a bordo. «Fortunatamente i ragazzini sono stati bloccati subito», hanno spiegato dal compartimento di polizia ferroviaria del Veneto.
A lanciare l’allarme è stato un capotreno, che ha richiesto l’intervento immediato delle forze dell’ordine le quali, per evitare di farsi sfuggire i ragazzini, hanno bloccato qualsiasi via di fuga prima di raggiungerli. Si erano nascosti tra i cespugli, poi sono usciti e sono stati portati nell’ufficio della Polfer, dove sono state chiamate le famiglie di ognuno. Hanno tutti meno di 14 anni e, quindi, non sono penalmente punibili. «Era un gioco – hanno dichiarato agli agenti della polfer - Una gara per vedere chi riusciva a colpire i treni in transito, con i sassi raccolti da terra». I genitori ora dovranno risarcire i danni provocati alle carrozze e l’episodio è stato segnalato all’autorità giudiziaria. «Da sempre il treno viene considerato il mezzo di trasporto più sicuro, più rispettoso dell’ambiente e più funzionale – concludono dalla polfer - ma per potersi muovere in serenità e sicurezza nell’ambito ferroviario bisogna rispettare una serie di regole fondamentali, che troppo spesso vengono assolutamente sottovalutate e disattese».
Non punibili Sono piccoli per essere puniti, ma i genitori pagheranno i danni