Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Basista di Mestre per le rapine arresti domiciliari
Entravano nella banca, rinchiudevano tutti i presenti in una stanza e poi arraffavano i soldi. Il gip di Firenze ha ordinato l’arresto di sette persone (tre in carcere, quattro ai domiciliari, uno dei quali è latitante) accusati di aver messo a segno sette rapine all’interno di istituti di credito sparsi tra Veneto e Toscana.
Agli arresti nella sua abitazione anche Nicola Bertotti, 42 anni di Venezia, ex guardia giurata. Infine, indagate a piede libero diverse persone residenti nel Veneziano e in provincia di Verona.
Due i colpi compiuti dalla banda nel Nordest. Il primo risale al 14 ottobre del 2016. Quel giorno entrarono in azione in tre, all’interno della filiale «Carige» di Mestre. Immobilizzarono personale e clienti, ferendo un funzionario. Poi fuggirono con un bottino di 9.752 euro.
A offrire supporto al gruppo, stando alle ricostruzioni dell’accusa, fu proprio Bertotti che trasformò la sua abitazione nel nascondiglio dei malviventi.
Esattamente due settimane dopo, il 28 ottobre, in cinque diedero l’assalto alla filiale Ubi di Verona. Anche in quel caso fecero entrare in una stanza tutti i presenti, per poi costringere i dipendenti a rivelare i codici di apertura delle casseforti.
Quest’ultima fu una delle rapine più remunerative messe a segno dalla banda, che riuscì a fuggire con 106mila euro in contanti.
I colpi venivano preparati minuziosamente dai criminali - quasi tutti residenti nel Catanese – spesso con la complicità di alcuni familiari, a cominciare dalle mogli che facevano le telefonate per conto della banda, indicando i componenti con nomi fasulli.
Alcuni dei banditi – compresa l’ex guardia giurata - erano già stati arrestati a dicembre dalla squadra mobile di Venezia, che li aveva fermati mentre si spartivano il bottino dell’ennesima rapina.