Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Imprenditori stranieri e start-up in crescita
sono i che mancano sulla carta alla conclusione dei lavori del grande museo nel cuore di Mestre
«Io spero di sì, ma è chiaro che così tutto si complica. Se Polymnia dopo uno studio di un esperto dell’Expo ha deciso che il biglietto intelligente è meglio non farlo, che sul piano costibenefici non vale la pena, perché all’ordine del giorno di questo nuovo Comitato di coordinamento c’è il biglietto intelligente? Si riparte ogni volta da zero».
Lei mi pare pessimista
«E’ vero. M9 è molto avanti, ma non è autonomo, dipende dalle decisioni della Fondazione di Venezia. Abbiamo realizzato 16 milioni di lavori e dobbiamo arrivare a 30, manca ancora il 50 per cento dei finanziamenti. Io spero che dopo di me arrivi gente capace. Ma spero soprattutto che ci siano idee chiare sul futuro». l’esperimento delle piazze virtuali: schermi e monitor curvi, infatti, immergeranno i visitatori al centro di storiche proteste politiche e manifestazioni di movimento popolare, per ricordare a tutti che prima dell’avvento di internet era nel cuore delle città che si lottava per diritti e doveri. Più curiose, invece, le foto di famiglia demograficamente accurate: apparentemente semplici ritratti di una decina di persone, saranno in realtà campioni perfetti della popolazione italiana del periodo storico considerato, fatte ovviamente le dovute proporzioni numeriche.
Anche l’orecchio, infine, vuole la sua parte ed M9 non intende deluderlo, tra file musicali e quiz interattivi che permetteranno di ascoltare e scoprire i dialetti locali della Penisola e le mutazioni linguistiche che hanno stravolto la nostra lingua nazionale. «Vogliamo dare a tutti un quadro completo del nostro passato – ha concluso Guerzoni – nella convinzione che solo così potremo programmare il nostro futuro senza paura».
Il 2016 si è chiuso nel segno della ripresa, anche se timida, dell’economia delle imprese della Città metropolitana di Venezia. Lo evidenziano i dati divulgati ieri dalla Camera di Commercio Venezia Rovigo Delta Lagunare, in occasione del secondo anniversario dell’accorpamento delle due aree: rispetto al 2015, nel 2016 le imprese dell’area di Venezia hanno messo a segno una lieve crescita, pari al 0,5%, delle sedi attive, in contrapposizione al calo (-1,9%) registrato dalle imprese del Rodigino nello stesso periodo. Qualche segnale positivo arriva anche dal settore manifatturiero, nonostante il prolungarsi della contrazione delle imprese coinvolte: nel primo trimestre del 2017 l’area di Venezia è stata caratterizzata da un +0,2%, e anche le previsioni per il secondo semestre proseguono con segno positivo. Si riconferma trainante il fattore del turismo: un aumento viene registrato anche sul fronte delle presenze – che nel 2016 hanno sostenuto anche alloggio e ristorazione – arrivate nell’area di Venezia ad aumentare dello 0,7% ; maggiore la crescita degli arrivi, arrivata a quota +1,7%.
L’analisi della Camera di Commercio ha anche registrato come il tessuto imprenditoriale stia cambiando grazie all’apporto degli stranieri, soprattutto originari di Cina, Romania, Marocco e Bangladesh: sono 9.392 le sedi di impresa che fanno capo a persone nate all’estero, pari a oltre il 10% del totale di Venezia e Rovigo. In particolare, a Venezia la crescita dell’imprenditoria straniera si è attestata sul 5,8%. Buone notizie arrivano dal mondo delle startup: le aziende votate all’innovazione dal 2015 ad oggi sono quasi raddoppiate (da 49 a 92) nell’area di Venezia. «Si tratta di un sistema che fondamentalmente tiene e che trova nell’internazionalizzazione il suo punto di forza, oltre che nella semplificazione amministrativa e nel turismo – ha detto Roberto Crosta, segretario generale della Camera di Commercio – Per il triennio 2017-2019 abbiamo stanziato 4,8 milioni di euro per favorire digitalizzazione delle imprese, sostegno alla formazione e all’alternanza scuola-lavoro e promozione del turismo culturale. Stiamo anche lavorando alla razionalizzazione della struttura della Camera di Commercio».
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