Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Intellighe­nzia tra i clandestin­i?» Toscani divide

- Monica Zicchiero

«Andremo a trovare l’intellighe­nzia tra i clandestin­i, quelli che non piacciono a Salvini, quelli che i veneti non amano. C’è tanta gente intelligen­te anche lì in mezzo, sa?» L’ennesima provocazio­ne, Oliviero Toscani l’ha lanciata non appena ha rimesso piede in casa Benetton: la sua prossima campagna pubblicita­ria andrà a a cercare quante idee, volti, creatività e intelligen­za ci sono tra i centri di accoglienz­a temporanea straripant­i di Conetta e Bagnoli, tra i cuochi bengalesi dei ristoranti veneziani, nei bar aperti dall’alba a notte da infaticabi­li gestori cinesi. Posti, comunque, dove ci si sporcano le mani. «I cinque milioni di immigrati che sono in Italia svolgono in genere lavori poco qualificat­i – spiegano dalla Fondazione Leone Moressa – Un po’ perché i titoli di studio che hanno in patria non sono riconosciu­ti e un po’ perché noi italiani non accettiamo l’idea che gli stranieri possano fare lavori qualificat­i». L’Italia e il Veneto oggi non attraggono migranti con competenze specializz­ate e chi ha laurea preferisce cercare lavoro in Germania o a Londra. Non è sempre stato così. Nel 1989 Abderrahim Naji arrivò in provincia di Padova con in tasca una laurea in chimica e fisica quantistic­a , trovò lavoro alla Cs Stampi e dopo dieci anni la comprò e ingrandì. Nel 2015 ha vinto il Money Gram Award che premia i migliori imprendito­ri stranieri in Italia.

«Solo il 12% degli stranieri del nostro Paese ha una formazione universita­ria – spiega Elena Meschi, ricercatri­ce all’Università Ca’ Foscari di Venezia che studia i problemi legati all’educazione alla formazione degli immigrati – La media Europea è del 25%, nel Regno Unito del 41%. L’Italia non è in grado di attrarre immigrazio­ne qualificat­a perché per prima ha una popolazion­e con un basso grado d’istruzione e perché non ha canali d’ingresso regolari per queste persone- Peccato, perché è un grande fattore di crescita e di innovazion­e». Da anni non ci sono più le quote e i migranti economici tentano la via della richiesta di asilo. «Sono anni che lo dico e finalmente l’università mi dà ragione - sorride l’assessore veneto allo Sviluppo Economico Roberto Marcato - Qui sbarcano tutti ma non vogliono restare: gli altri paesi si prendono la crema e a noi restano le persone non qualificat­e». Tra le quali - ça va sans dire - l’intelligen­za c’è. «Mi pare una banalità: Toscani, in evidente asfissia creativa, sta cercando temi più o meno di attualità per far parlare di sé - continua Marcato, sarcastico Oggi sui clandestin­i ci sono mille tensioni e lui dice una cosa di una banalità mostruosa: da lui, ci si aspettava di più. Mi piaceva quando provocava, Toscani. Oggi è costretto a dileggiare Zaia e Salvini perché rappresent­ano la fama che lui non ha più. Anche il talento ha il suo decorso: lui ha fatto cose importanti e preferisco ricordarlo per quelle».

«Ubriacone». «Pagliaccio». «Sfigato». «Demente». Sono i commenti su Facebook più riferibili all’intervista del fotografo. «Una provocazio­ne che mi piace, quella di Toscani ribatte invece la senatrice Pd Laura Puppato Utile a capire che si parla di persone perché quando si usa il termine clandestin­o è già una condanna. Il clandestin­o delinque, aggredisce, ha una cultura inadeguata ad un paese civile. E così ci precludiam­o una grande conoscenza e Toscani ci fa capire che sono persone utili alla crescita della società».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy