Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Il nuovo carcere è già a rischio di evasione. Il sottosegretario: «Vanno rafforzate le misure»
Nel carcere di Rovigo, inaugurato a febbraio 2016 dopo nove anni di lavori e un costo di 29 milioni di euro, emergono preoccupanti problemi agli impianti di videosorveglianza e ai sistemi anti-scavalcamento, come riconosciuto dal sottosegretario alla Giustizia, Gennaro Migliore (foto), ieri in visita alla struttura. «Ci sono misure da rafforzare, però non pericoli di evasione — premette il politico Pd — c’è un’importante carenza di personale ma ciò nonostante i lavoratori in servizio hanno saputo prevenire eventuali criticità». Il tema per i sindacati di polizia penitenziaria è serio. «Sulla videosorveglianza — spiega Gianpietro Pegoraro, Fp Cgil — è necessaria una costanza delle manutenzioni che oggi non c’è. È urgente individuare un’azienda che se ne occupi con una presenza permanente, proprio per evitare quelle situazioni di emergenza fin qui evitate». Il sottosegretario Migliore assicura che la questione è nell’agenda del governo. «Ci impegniamo da subito per intervenire nei tempi più rapidi — rilancia — la videosorveglianza con le esigenze di manutenzione permanente è importante, ma non è il solo problema. C’è la necessità di rendere più agevole il lavoro nelle cabine di regia dove si svolge una parte importante del lavoro di sicurezza: ci sono giunte segnalazioni di problemi di climatizzazione. O, ancora, gli ascensori rotti. Ma il tema prioritario resta l’incremento del personale». Secondo i dati fornito dalla Cgil Funzione Pubblica, in servizio a Rovigo ci sono 65 poliziotti a fronte di un’esigenza minima di 77. Per una volta governo e sindacati sono d’accordo.