Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Il nuovo carcere è già a rischio di evasione. Il sottosegre­tario: «Vanno rafforzate le misure»

- ROVIGO Nicola Chiarini

Nel carcere di Rovigo, inaugurato a febbraio 2016 dopo nove anni di lavori e un costo di 29 milioni di euro, emergono preoccupan­ti problemi agli impianti di videosorve­glianza e ai sistemi anti-scavalcame­nto, come riconosciu­to dal sottosegre­tario alla Giustizia, Gennaro Migliore (foto), ieri in visita alla struttura. «Ci sono misure da rafforzare, però non pericoli di evasione — premette il politico Pd — c’è un’importante carenza di personale ma ciò nonostante i lavoratori in servizio hanno saputo prevenire eventuali criticità». Il tema per i sindacati di polizia penitenzia­ria è serio. «Sulla videosorve­glianza — spiega Gianpietro Pegoraro, Fp Cgil — è necessaria una costanza delle manutenzio­ni che oggi non c’è. È urgente individuar­e un’azienda che se ne occupi con una presenza permanente, proprio per evitare quelle situazioni di emergenza fin qui evitate». Il sottosegre­tario Migliore assicura che la questione è nell’agenda del governo. «Ci impegniamo da subito per intervenir­e nei tempi più rapidi — rilancia — la videosorve­glianza con le esigenze di manutenzio­ne permanente è importante, ma non è il solo problema. C’è la necessità di rendere più agevole il lavoro nelle cabine di regia dove si svolge una parte importante del lavoro di sicurezza: ci sono giunte segnalazio­ni di problemi di climatizza­zione. O, ancora, gli ascensori rotti. Ma il tema prioritari­o resta l’incremento del personale». Secondo i dati fornito dalla Cgil Funzione Pubblica, in servizio a Rovigo ci sono 65 poliziotti a fronte di un’esigenza minima di 77. Per una volta governo e sindacati sono d’accordo.

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