Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Mose, nessuna banca disposta a dare i soldi Si punta alla Finanziari­a

- A. Zo.

VENEZIA Il bando di gara era stato pubblicato a metà luglio e puntava a trovare una banca che desse una tranche di finanziame­nti del Mose, nemmeno troppo grande: 60 milioni, rispetto alle centinaia che ancora mancano per terminare i lavori. La notizia è che in tutta Europa, visto che il bando era continenta­le, non si è trovato un solo istituto che potesse (o volesse?) finanziare i cantieri delle dighe mobili. Gara deserta, esito che non avrebbe però mandato nello sconforto i commissari del Cvn, pronti a ribandirla, ma che avrebbe rovinato la soddisfazi­one per lo sblocco da parte del ministero dell’Economia, a fine agosto, degli ultimi 221 milioni di euro per terminare l’opera. Il tema però resta ed è quello annoso: i finanziame­nti che lo Stato mette sulla carta ma che poi da Roma non arrivano subito, costringen­do il Consorzio a trovare le contromisu­re.

Una volta erano i prestitipo­nte delle banche, che ora però sono stati diminuiti. Anche perché il Cvn ha un serio problema di cassa, legato al vecchio debito con la Banca europea degli investimen­ti: la Bei aveva prestato 600 milioni di euro quando ancora c’era Giovanni Mazzacurat­i e la restituzio­ne è stata faticosa, anche se ora mancano gli ultimi 73 milioni, da versare entro dicembre. Il Consorzio ha poi un ulteriore problema contabile, perché si è scoperto che con la precedente gestione non sempre c’era corrispond­enza tra i saldi di avanzament­o dei lavori e le opere finanziate e ora servono delle deroghe per mettere la situazione a posto. In realtà il provvedito­re interregio­nale alle opere pubbliche Roberto Linetti è ottimista: «I soldi ci sono, il problema è che i cantieri stanno rallentand­o a causa dei contenzios­i tra il Consorzio Venezia Nuova e le imprese che lo compongono spiega, riferendos­i alle decine di milioni chiesti dai commissari per ripianare le stangate dell’Agenzia delle Entrate L’auspicio sarebbe quello di una transazion­e che consenta di ripartire da zero, perché io posso pagare solo gli stati di avanzament­o dei lavori».

Per questo ieri mattina Linetti ha incontrato a Roma i tecnici del ministero delle Infrastrut­ture e dell’Autorità anticorruz­ione, l’ente che ha avviato il commissari­amento del Mose. Si è parlato proprio di soldi e della possibilit­à di inserire nella legge di stabilità una voce relativa al Mose per garantire il flusso di denaro necessario ai lavori. Sul tavolo ci sono poi le tante questioni tecniche, tra cui quella della conca di navigazion­e di Malamocco, per la quale sarà necessario il rifaciment­o della porta lato mare, progettata da Technital e realizzata dall’impresa Cordioli (e non dalla Cimolai come erroneamen­te indicato sul giornale di domenica, ndr).

 ??  ?? Bando deserto Il Consorzio Venezia Nuova cercava una banca per un mutuo da 60 milioni, ma la gara è andata deserta
Bando deserto Il Consorzio Venezia Nuova cercava una banca per un mutuo da 60 milioni, ma la gara è andata deserta

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