Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Attivisti-animali si incatenano «Stop alle crociere»

- Giulia Busetto

VENEZIA Cinque attivisti travestiti da animali incatenati allo scafo di una nave da crociera alla Marittima, con i fumogeni e uno striscione eloquente: «Salva il pianeta, salva la laguna: stop al caos del clima, stop alle navi da crociera». Il blitz animalista di ieri, con tanto di foto ovviamente diffuse sui social, con gli attivisti «sbucati» dall’acqua, è destinato a fare il giro del web e rilanciare la protesta No Nav in attesa della grande manifestaz­ione europea di tutti i comitati «anti-opere» di sabato e domenica a Venezia. Ed è stato argomento di discussion­e anche della prima assemblea pubblica del comitato in terraferma. «Le soluzioni del passaggio crocierist­ico all’interno della laguna non sono credibili, le grandi navi devono uscire dalla laguna. E se oggi ci siamo incatenati è anche per questo motivo» ha detto Stefano Michielett­i al Laurentian­um di Mestre, tra gli applausi degli attivisti: «Le grandi navi vanno espulse non solo dal bacino di San Marco ma dall’intera laguna», spiega. Il riferiment­o è sul dossier che il porto di Venezia ha depositato proprio ieri al ministero, nel quale si punta sul canale Vittorio Emanuele e su Marghera.

«La dimostrazi­one di oggi evidenzia che qualunque progetto che preveda un passaggio di questi mostri avanti e indietro in laguna - chiarisce uno dei portavoce del movimento, Tommaso Cacciari, di fronte a un centinaio di presenti, tra i quali anche il presidente della municipali­tà di Marghera Gianfranco Bettin - crea erosione della laguna ed è un disastro per la laguna stessa. E discutere di grandi navi anche qui a Mestre vuol dire parlare di una città diversa, ma anche di un modello di sviluppo diverso. Perché la realtà è che neanche se le metti nell’Oceano Atlantico queste navi saranno mai compatibil­i con l’ecosistema. Parlare di grandi navi significa parlare di cambiament­i climatici che coinvolgon­o il pianeta>.

«La lotta No grandi navi - aggiunge Marco Baravalle di Sale docks - ha raggiunto una potenza che noi stessi non ci aspettavam­o. Da mesi abbiamo gli occhi dei media di tutto il mondo puntati. All’assemblea del 23, ai Magazzini del Sale, hanno già aderito una quarantina di sigle. Vincere la sfida contro le grandi navi è la vittoria di una città che vuole salvaguard­are la biodiversi­tà». Oggi è partita una nuova fase della battaglia No nav, sottolinea Michele Valentini del centro sociale Rivolta: «Sta mettendo insieme tutte le associazio­ni che si battono per la qualità dei cittadini, anche quelli della terraferma veneziana».

A Mestre La prima assemblea mestrina dei No Nav: «Noi parliamo di una città diversa»

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