Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Consiglio blindato, meno interventi «Bavaglio» dei fucsia all’opposizion­e

Nuovo regolament­o presentato da Damiano. Cartellino rosso e numero legale più basso

- Francesco Bottazzo

Più poteri al presidente del consiglio comunale, meno spazio per i consiglier­i. La modifica del regolament­o presentata ieri da Ermelinda Damiano alla giunta, e che dovrà essere discussa dal parlamenti­no veneziano, se non vuole mettere un bavaglio all’opposizion­e poco ci manca. Anche perché una delle prime modifiche è la riduzione del numero legale, facendolo passare da diciotto (la metà degli eletti), non si sa per quale ragione, a sedici. Forse per poter «aiutare» la maggioranz­a che in qualche occasione non è riuscita a garantire i numeri necessari per lo svolgiment­o del consiglio, come avvenuto sul cambio d’uso per la consiglier­a (fucsia) Marta Locatelli o per le grane del Casinò. A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca, diceva il senatore Giulio Andreotti, anche perché, dice il nuovo regolament­o, se durante la seduta viene a mancare il numero legale «il presidente la sospende per non oltre venti minuti al fine di procedere ad un ulteriore appello». Oggi la chiusura dei lavori avviene automatica­mente. Modifiche per far perdere meno tempo, sussurra qualcuno a Ca’ Farsetti. Eppure la maggioranz­a può disporre di numeri bulgari (23 consiglier­i sui 36 totali) ma impegni di lavoro, ferie e mal di pancia, hanno già messo a dura prova la squadra di Brugnaro.

Linea dura anche con i contestato­ri, sia che siano nel pubblico, sia che siedano negli scranni di Ca’ Farsetti. Vietato urlare, «duellare» con gli avversari o il sindaco, perché la presidente può anche «disporre l’esclusione del consiglier­e dall’aula per tutto il resto della seduta e, nei casi più gravi, la censura». Che significa l’interdizio­ne dal consiglio da una a tre assemblee. Per chi assiste invece è stato inserito l’obbligo di rimanere «a volto scoperto» (l’attuale regolament­o parla di capo), ma in questo caso ha influito l’allarme terrorismo. E qualsiasi ripresa video dovrà essere autorizzat­a, dopo una richiesta scritta e motivata. Più ordine e disciplina anche per i consiglier­i che non potranno più lasciarsi andare in interventi fiume. Damiano infatti ha deciso di ridurre i tempi degli interventi: da cinque a tre minuti durante le sessioni straordina­rie (o durante la discussion­e delle mozioni), da dieci a cinque in quelle ordinarie. E se fino ad oggi la deroga è possibile superiore al doppio del tempo previsto dal regolament­o, domani non potrà superarlo. Di più: la presidente ha deciso di usare pugno di ferro contro i consiglier­i, viste le continue polemiche sugli emendament­i: potrà «con decisione inappellab­ile» dichiarare l’inammissib­ilità degli emendament­i e subemendam­enti. Più tempo invece per la trattazion­e delle interrogaz­ioni orali, che passano da trenta giorni a sei mesi (quelle scritte rimangono a trenta), spegnendo così sul nascere le polemiche sulle lungaggini delle risposte. E’ chiaro però che un chiariment­o chiesto oggi, fra 180 giorni potrebbe risultare totalmente inutile e superato.

Tutto qui? In ordine sparso: il consiglio comunale può essere convocato anche su richiesta del sindaco o da un quinto dei consiglier­i e il sindaco parteciper­à alla riunione dei Capigruppo. C’è anche l’Europa a Ca’ Faresetti: accanto al gonfalone e alla bandiera italiana (nei giorni di consiglio) sarà messa quella europea.

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Più poteri alla presidente La presidente del Consiglio Comunale di Venezia Ermelinda Damiano (al centro, in piedi) nei banchi della giunta a Ca’ Farsetti con Zuin, Brugnaro e Colle

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