Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Consiglio blindato, meno interventi «Bavaglio» dei fucsia all’opposizione
Nuovo regolamento presentato da Damiano. Cartellino rosso e numero legale più basso
Più poteri al presidente del consiglio comunale, meno spazio per i consiglieri. La modifica del regolamento presentata ieri da Ermelinda Damiano alla giunta, e che dovrà essere discussa dal parlamentino veneziano, se non vuole mettere un bavaglio all’opposizione poco ci manca. Anche perché una delle prime modifiche è la riduzione del numero legale, facendolo passare da diciotto (la metà degli eletti), non si sa per quale ragione, a sedici. Forse per poter «aiutare» la maggioranza che in qualche occasione non è riuscita a garantire i numeri necessari per lo svolgimento del consiglio, come avvenuto sul cambio d’uso per la consigliera (fucsia) Marta Locatelli o per le grane del Casinò. A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca, diceva il senatore Giulio Andreotti, anche perché, dice il nuovo regolamento, se durante la seduta viene a mancare il numero legale «il presidente la sospende per non oltre venti minuti al fine di procedere ad un ulteriore appello». Oggi la chiusura dei lavori avviene automaticamente. Modifiche per far perdere meno tempo, sussurra qualcuno a Ca’ Farsetti. Eppure la maggioranza può disporre di numeri bulgari (23 consiglieri sui 36 totali) ma impegni di lavoro, ferie e mal di pancia, hanno già messo a dura prova la squadra di Brugnaro.
Linea dura anche con i contestatori, sia che siano nel pubblico, sia che siedano negli scranni di Ca’ Farsetti. Vietato urlare, «duellare» con gli avversari o il sindaco, perché la presidente può anche «disporre l’esclusione del consigliere dall’aula per tutto il resto della seduta e, nei casi più gravi, la censura». Che significa l’interdizione dal consiglio da una a tre assemblee. Per chi assiste invece è stato inserito l’obbligo di rimanere «a volto scoperto» (l’attuale regolamento parla di capo), ma in questo caso ha influito l’allarme terrorismo. E qualsiasi ripresa video dovrà essere autorizzata, dopo una richiesta scritta e motivata. Più ordine e disciplina anche per i consiglieri che non potranno più lasciarsi andare in interventi fiume. Damiano infatti ha deciso di ridurre i tempi degli interventi: da cinque a tre minuti durante le sessioni straordinarie (o durante la discussione delle mozioni), da dieci a cinque in quelle ordinarie. E se fino ad oggi la deroga è possibile superiore al doppio del tempo previsto dal regolamento, domani non potrà superarlo. Di più: la presidente ha deciso di usare pugno di ferro contro i consiglieri, viste le continue polemiche sugli emendamenti: potrà «con decisione inappellabile» dichiarare l’inammissibilità degli emendamenti e subemendamenti. Più tempo invece per la trattazione delle interrogazioni orali, che passano da trenta giorni a sei mesi (quelle scritte rimangono a trenta), spegnendo così sul nascere le polemiche sulle lungaggini delle risposte. E’ chiaro però che un chiarimento chiesto oggi, fra 180 giorni potrebbe risultare totalmente inutile e superato.
Tutto qui? In ordine sparso: il consiglio comunale può essere convocato anche su richiesta del sindaco o da un quinto dei consiglieri e il sindaco parteciperà alla riunione dei Capigruppo. C’è anche l’Europa a Ca’ Faresetti: accanto al gonfalone e alla bandiera italiana (nei giorni di consiglio) sarà messa quella europea.