Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Consiglio, attentato alla democrazia» La difesa fucsia: come il Pd a Firenze
Scontro sul nuovo regolamento. Opposizione compatta all’attacco, offese reciproche
Per il Partito democratico è «un tentativo di imbavagliare la città e di delirio di onnipotenza», il Movimento Cinque Stelle parla di «deriva dittatoriale» mentre il Gruppo Misto denuncia un «attentato alle libertà democratiche». Il nuovo regolamento del consiglio comunale, presentato martedì in giunta dalla presidente Ermelinda Damiano, ha scatenato le reazioni più aspre da tutti i fronti dell’opposizione, pronti a dare battaglia per le modifiche.
Cartellini rossi ai consiglieri, meno tempo per gli interventi, numero legale più basso, più poteri alla presidente. Ma alle critiche la maggioranza replica con uno shakespeariano «molto rumore per nulla», dando appuntamento alla discussione in commissione. Damiano, che punta a un consiglio comunale più efficiente, suggerisce un abbassamento del numero legale da diciotto a sedici presenti, la riduzione dei tempi per gli interventi, la possibilità di escludere dall’aula i contestatori, arrivando anche a sospenderli per tre riunioni. Nel tentativo di smorzare i toni, pur concedendosi prima una feroce critica contro «il conservatorismo di qualche esponente dell’opposizione», i capogruppo della maggioranza hanno spiegato come tutto sia ancora in via di definizione: «In giunta è stata solo data comunicazione dell’avvio dell’iter deliberativo, senza che sindaco e assessori siano entrati nel merito».
Il fucsia De Rossi ha accennato alle motivazioni dietro alle nuove facoltà per la presidenza: «Più volte è giunta la richiesta di maggiore chiarezza di alcuni aspetti procedurali, che non potevano essere risolti ogni volta con una interpretazione della segreteria generale». Per il Pd Pellicani questa decisione solleva più dubbi che certezze: «Non si capisce con quali criteri la “telecomandata” presidente dell’assemblea potrà dichiarare inammissibili le proposte dei consiglieri». Il consigliere giudica la riduzione del numero legale come «un segno di debolezza di questa maggioranza, che probabilmente si appresta a presentare delibere scomode», e annuncia la contestazione del regolamento in tutte le sedi possibili, «compreso il tribunale». Così come fa Davide Scano (M5s): «Brugnaro ha già una maggioranza “bulgara” e silente. Forse crede che tutti debbano inchinarsi al suo cospetto ma non sarà così: il sindaco al primo turno è stato votato soltanto da 34 mila persone su 211 mila elettori, il fucsia non è maggioranza in città». Ottavio Serena (Gruppo Misto) auspica un fronte comune dell’opposizione per contrastare il nuovo testo e punta il dito contro l’intenzione di «limitare le libertà fondamentali del dibattito politico». «La dialettica è elemento fondante di ogni democrazia, questo tentativo di bavaglio porta alla mente ricordi di passati regimi», dice. Ancora più dura la contestazione del capogruppo dem Andrea Ferrazzi che si è già rivolto alla segreteria generale perché ritiri la proposta: «Il nuovo regolamento è stato inviato ai consiglieri fucsia e solo a loro, gesto sconcertante, visto che lunedì si è tenuta la conferenza dei capigruppo e la cosa è stata tenuta segreta. Il terrore e l’arroccamento sembra impossessarsi sempre più di questa maggioranza, a parole tanto aperta alla partecipazione quanto nei fatti chiusa e sorda alla città», dice criticando aspramente l’abbassamento del numero legale a 16 «guarda caso i consiglieri del sindaco più Brugnaro».
Pronta la risposta a distanza di Saverio Centenaro di Forza Italia: «Il Testo Unico degli enti locali prevede che il numero legale possa essere fino a un terzo dei consiglieri. Ferrazzi, si vede che non è renziano della prima ora, visto che critica Brugnaro ben sapendo che nella democraticissima Firenze del sindaco Nardella, il numero legale è ancora più basso».
Ferrazzi Il terrore si sta impossessando della maggioranza del sindaco
Centenaro Il Testo Unico prevede che il numero legale arrivi a un terzo
Serena Questo tentativo di bavaglio ricorda passati regimi