Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Ritornano a splendere le stanze di Napoleone
Sansoviniana, restaurati i «Ridotti». La biblioteca cerca fondi per il mappamondo di Fra’ Mauro
Temi classici e citazioni raffaellesche, muse, raffinati motivi ornamentali. I locali un tempo sede dei «Ridotti dei Procuratori de supra» della Repubblica di Venezia, nel compendio della Libreria Sansoviniana in Piazzetta San Marco, sono stati oggetto di un importante restauro e saranno d’ora in poi inseriti nel percorso museale della Biblioteca Nazionale Marciana.
I lavori, durati due anni e resi possibili grazie un finanziamento di Arcus (confluita dal 2016 in Ales) — società in house del ministero dei Beni culturali — di 1 milione di euro, hanno ricondotto all’assetto ottocentesco delle sale. L’intervento ha comportato il rifacimento degli impianti, la rifunzionalizzazione delle sale e il restauro delle superfici parietali, lignee e lapide. Sonde wireless controllano i parametri microclimatici mantenendo costanti i valori termo-igrometrici. È una sorpresa quello che si vede adesso, dopo oltre un secolo in cui queste sale con affaccio su Palazzo Ducale erano state destinate a uffici, tappezzate da scaffali. «Tutte le pareti — spiega Susy Marcon, della Biblioteca Nazionale Marciana — erano state scialbate, non si sapeva cosa sarebbe comparso».
Nel secondo ‘500, i «Ridotti» — uffici che ospitavano i Procuratori di San Marco, seconda carica più prestigiosa all’epoca della Serenissima — erano riccamente allestiti e decorati con ritratti di dogi e procuratori e altri dipinti, eseguiti in parte da Jacopo Tintoretto. Quadri e arredi andati perduti alla fine della Repubblica e all’epoca dello sgombero dei locali per far posto alla residenza di Napoleone e del suo viceré Eugène de Beauharnais, principe di Venezia. Il filologico restauro riporta all’antico splendore del momento trionfale napoleonico le scene allegoriche dei soffitti dipinti da Felice Giani e Gaetano Bertolani; ma il vero regalo sono le fini decorazioni parietali probabile opera di Giuseppe Borsato, dai toni e tratti delicatissimi. «Nelle sale — dice il direttore della Marciana Maurizio Messina — saranno collocati alcuni cimeli cartografici di rilievo, come il Mappamondo di Fra’ Mauro, che necessita di interventi per i quali la Biblioteca è alla ricerca di contributi».
Ha fatto visita alle nuove stanze Francesco Dal Co: «I soffitti erano noti — ha confessato lo storico dell’architettura — ma le decorazioni parietali sono inedite. Ritrovamenti come questi mi inducono a pensare come sarebbe bello che tutto tornasse com’era, col Museo Archeologico a Palazzo Grimani e la Marciana con tutti gli spazi originari».